L'acqua, l'arte e la città: la nuova mostra di Claudio Onorato e un ciclo di incontri al museo di MM
Giovedì 12 settembre inaugurazione de “La città d’acqua” con le nuove opere di Claudio Onorato. E fino al 4 ottobre quattro appuntamenti per dialogare sul rapporto tra Milano, l’acqua e l’arte contemporanea
L'acqua, l'arte e la città: la nuova mostra di Claudio Onorato e un ciclo di incontri al museo di MM
La Centrale dell’Acqua, il museo d’impresa di MM Spa, torna ad ospitare le opere di Claudio Onorato. Una sorta di seconda puntata per l’artista milanese dopo il successo della prima esposizione la primavera scorsa. Le nuove opere che arricchiscono i ritagli fantastici della mostra “Città d'acqua” sono un invito a confrontarci con il tema che sta a cuore ad MM e alla Centrale dell’Acqua: l’acqua, i suoi risvolti ambientali e i rapporti con la storia di Milano.
L’esposizione che sarà inaugurata domani, giovedì 12 settembre alle ore 18 in piazza Diocleziano 5 a Milano con ingresso libero e alla presenza dell’artista, accompagna idealmente un palinsesto di 4 incontri che si terranno presso la Centrale, condotti dallo stesso Onorato che dialogherà con alcuni esperti. Verrà inoltre organizzato un laboratorio di ritaglio fantastico per i bambini e le loro famiglie. Il programma dettagliato è disponibile su www.centraleacquamilano.it. Durante l'esposizione saranno distribuite, fino ad esaurimento, copie omaggio del libro della mostra.
Alla conclusione della mostra, il 4 ottobre, una parte delle opere esposte entrerà a far parte della collezione permanente della Centrale dell’Acqua, rimanendo visibile al pubblico milanese.
Le opere di Claudio Onorato ed il linguaggio delle fiabe
Claudio Onorato con le sue opere ci invita ad esercitare la nostra capacità di immaginazione, e lo fa facendo ricorso al linguaggio dell’arte e delle fiabe. Dell’arte, attraverso questa sua capacità unica di trasformare il disegno grafico in ritaglio, di moltiplicare le superfici creando il vuoto, l’abisso in cui sprofondiamo, ma anche il pieno a cui ci aggrappiamo come un salvagente nel mare. Una filigrana che è viva, che non può stare, o sta a fatica, dentro la gabbia di una cornice o appesa ad un muro, perché deve respirare nello spazio e lasciarsi attraversare dalla luce e dal nostro sguardo.
Ma anche con il linguaggio della fiaba, perché Onorato nelle sue opere racconta sempre una storia, richiama e invoca alla vita dei personaggi, come un demiurgo ma forse, più semplicemente, come un cantastorie, che raccontandoci una storia parla di noi e del nostro mondo, pieno di ingiustizie e contraddizioni. E infatti riconosciamo importanti temi politici e sociali - le migrazioni, la devastazione dell’ambiente e della natura, la violenza del potere e dell’economia – nei ritagli di Claudio Onorato, affrontati però con un approccio narrativo e favoloso, che può apparire laterale e indiretto, ma che invece risulta alla fine più forte e autentico di un discorso troppo esplicito e didascalico.