Moody's, Alparone: "Lombardia eccezionale, posto migliore in cui investire"

Marco Alparone, vicepresidente della Regione Lombardia e assessore al Bilancio, commenta il rating di Mood's: "Lombardia si conferma la locomotiva d'Europa"

di Nicolò Rubeis
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Alparone, rating Moody's
Milano

Rating Moody's, Alparone: "Lombardia locomotiva d'Europa, posto migliore in cui investire"

Un'economia ricca e dinamica, una governance forte e un basso profilo di indebitamento. Anche quest'anno Moody's ha confermato per la Lombardia un rating migliore di quello dell'Italia: "Uno strumento che dà un indice di credibilità, affidabilità ma anche di serietà per una Regione che ha la responsabilità di essere uno Stato. Un giudizio che dice alle aziende che guardano all'Italia che questo è il posto migliore dove investire" commenta in un'intervista ad Affaritaliani.it Milano Marco Alparone, vicepresidente della Regione Lombardia e assessore al Bilancio. "Rispetto al giudizio nazionale, 9 volte su 10 quello di un giudizio territoriale non può che peggiorare. Questo è l'unico caso eccezionale dove addirittura il rating migliora".

Alparone, anche quest'anno la pressione fiscale esercitata sui cittadini resta bassissima.

E questo consente alle famiglie e alle imprese di investire sulle proprie capacità. Con la Lombardia che riesce anche a garantire servizi eccellenti senza aumentare le tasse. Quello di Moody's non è giudizio fine a sé stesso. È la conferma che siamo la locomotiva d'Europa, con un approccio serio e credibile, una valutazione che parla alle aziende e a tutto il territorio: questo è il miglior posto per investire.

Moody's riconosce anche la qualità dei servizi, eppure siete sempre nel mirino delle critiche…

Quando vedi che ti viene riconosciuta una risposta di efficienza ed efficacia anche nella sanità vuol dire che sei migliorabile ma che comunque riesci a governare i bisogni dei cittadini nel rispetto del bilancio. Tutti sono capaci di amministrare sforando e chiedendo di rientrare allo stato con ulteriori risorse. Riuscire a dare questi livelli di assistenza, mantenendo il pareggio di bilancio in sanità, vuol dire fare del bene per sé e per gli altri. Vuol dire non chiedere ulteriori fondi. Le Regioni che non ce la fanno levano risorse alla Lombardia.

Quindi come va analizzato questo riconoscimento?

Basso indebitamento e alta liquidità si traducono in attrattività del territorio, che è ben governato da tanti anni, soprattutto dal punto di vista finanziario. In questi mesi abbiamo avuto molte sollecitazioni rispetto a bisogni legittimi. Siamo stati prudenti e abbiamo dato risposte efficaci quando potevamo darle. Contenendo, inoltre, la spesa corrente, aspetto fondamentale anche in previsione della possibile reintroduzione del tetto di spesa.

A breve si discuterà l'assestamento di bilancio. Come sta procedendo?

Per me è il secondo assestamento di bilancio. Quest'anno viene messa in risalto la capacità di dare priorità ai bisogni. Seppur stimolati in maniera aggressiva dalla politica, abbiamo sempre detto che avremmo fatto le scelte nel momento in cui avremmo avuto la sicurezza di avere risorse per dare risposte puntuali.

Si riferisce, per esempio, al tema delle risorse per le persone con disabilità?

Alle famiglie, che legittimamente avevamo timori, abbiamo sempre detto di farci ragionare con calma rispetto alle opportunità. Mi ha fatto piacere che nel pdl sull'assestamento sia arrivata, da parte di tutta la giunta, una risposta a copertura di bisogni specifici. Questo vuol dire essere coerenti e avere una programmazione attenta in grado di rispondere alle vere necessità.