Moratti? Formigoni: "Arriverà terza. I cattolici guardano a Fdi"
"Non mi sto occupando personalmente di questioni politiche ma i cattolici potrebbero andare a destra"
Moratti? Formigoni: "Arriverà terza. I cattolici guardano a Fdi"
“Credo che le possibilità di vittoria per Letizia Moratti siano ridottissime. Temo per lei che si collocherà al terzo posto, col rischio di non entrare nemmeno in Consiglio regionale a causa del regolamento”. L’ex presidente di Regione Lombardia, Roberto Formigoni, in un’intervista ad Affaritaliani.it Milano dice la sua a pochi mesi dalle elezioni. Da “curioso delle cose politiche” non può esimersi dal commentare la candidatura di Moratti e quella dello sfidante Pd Pierfrancesco Majorino, un profilo “di estrema sinistra”. Con un’osservazione anche sul ruolo dei popolari e dei cattolici e un consiglio al governatore a caccia del bis Attilio Fontana: “Le campagne elettorali sono bestie strane, non c’è nulla di scontato e vanno affrontate con determinazione anche quando si ha il vento in poppa come capita a lui adesso. Ma Fontana è una persona seria e sono sicuro che lo farà, girando per la Lombardia e incontrando categorie, lavoratori e imprenditori”.
Formigoni, Fontana è già partito presentando la sua idea di Lombardia da qui al 2030.
All’evento all’HangarBicocca sono stati indicati alcuni programmi chiari che hanno ricevuto il consenso di personalità illustri. Mi sembra che la campagna elettorale sia partita con il piede giusto. E poi Fontana è appoggiato da un centrodestra che due mesi fa ha trionfato alle politiche e anche in Lombardia: tutto dice che è assolutamente favorito.
Questa volta sarà probabilmente una giunta a trazione Fratelli d’Italia. Come si gestisce il cambio degli equilibri all’interno della coalizione?
Il centrodestra si presenta coeso e non vedo particolari rivalità. Ognuno cercherà di portare a casa il massimo, ma hanno lavorato bene insieme in questa legislatura. Il presidente sarà leghista, ma la maggioranza dei consiglieri e quindi degli assessori sarà di Fdi. E ci sarà una significativa presenza di Forza Italia. A partire da un programma unitario, di cui tutti devono essere convinti, sono certo che poi Fontana potrà scegliere gli interpreti giusti al posto giusto.
Moratti continua a ripetere che lei è un profilo tecnico e civico.
La sua decisione mi ha sorpreso anche per le modalità con cui avvenuta. Moratti ha sempre ricoperto ruoli istituzionali in questa coalizione. È stata presidente della Rai e poi ministra dell’Istruzione in un governo Berlusconi e sindaca di Milano sostenuta dal centrodestra anche per una seconda ricandidatura. Si sapeva di questo suo desiderio di diventare presidente ma non aveva ricevuto garanzie da nessuno. Era una sua idea legittima, un po' strana e che non poteva realizzarsi: nel centrodestra vige la regola che il presidente che fa un solo mandato non si cambia.
Parla di promesse che le sono state fatte.
Ma la promessa deve essere fatta dai tre leader della coalizione. Io non credo che Meloni, Salvini e Berlusconi le abbiano fatto insieme questa proposta. E infatti lei non ha specificato, visto che gli unici autorizzati a farlo erano al massimo questi tre signori. Ha scelto il Terzo polo e il Terzo polo ha scelto lei. Nella sua lista, stando ai primi nomi emersi, ci sono persone rispettabilissime ma che non sono portatori di vasto consenso. Sarà un risultato complessivo modesto.
Il Pd ha scelto un candidato di bandiera pur di non appoggiarla?
Un candidato di estrema sinistra, questo è un dato inoppugnabile. Mi domando cosa produrrà questa scelta nell’elettorato del Pd che a Milano non è affatto tutto schierato su queste posizioni. Una decisione forse dettata anche dalla volontà di qualcuno tra i dem di cercare un accordo in extremis con il M5s. Se così accadrà penso che qualche elettore avrà dei mal di pancia e non voterà Majorino. Ma non credo che passeranno in molti al Terzo polo, piuttosto staranno a casa.
Che ruolo devono giocare i cattolici? Fdi può ospitare una componente popolare?
Ci tengo a precisare che io non mi sto direttamente interessando di nulla riguardo a schieramenti e persone. C’è questa componente, alcuni sono anche miei amici, che sta cercando la migliore collocazione possibile per portare avanti la propria identità. Credo lo stiano facendo in quella direzione. A me pare che certe tematiche possano essere sviluppate meglio all’interno del centrodestra che ha avuto sempre tra i suoi cavalli di battaglia la sussidiarietà, la natalità e la famiglia.
Quale sarà il futuro di Forza Italia?
Stanno attraversando un periodo molto diverso rispetto al passato. Lo stesso Berlusconi credo che soffra per il fatto di non essere, per la prima volta, alla testa di un centrodestra vincente. Questa perdita di consensi va avanti da diversi mesi, a livello nazionale e regionale, cambiando un po' anche la natura e la struttura del partito. Per esempio, prima delle politiche c'è stata la sostituzione improvvisa del coordinatore regionale Massimiliano Salini senza che fosse spiegato il perché, anche se era molto stimata la sua azione. Tutto questo denota delle difficoltà e i risultati elettorali del 25 settembre lo hanno confermato.