Nasce oggi "Radio Cecchetto": "Curo l'astinenza da dj di molte persone"

Cecchetto ad Affari: "Oggi parto con un primo palinsesto per far capire la natura della radio, ovvero una 'cecchettata'"

di Luigi Lupo
Claudio Cecchetto lancia "Radio Cecchetto"
Milano

Nasce oggi "Radio Cecchetto": "Curo l'astinenza da dj di molte persone"

I tempi di Radio Deejay ormai sono lontani ma lo spirito innovativo con cui approcciarsi alla radio e all'ascolto non è mutato. Claudio Cecchetto ritorna al suo primo amore, la radio, mai abbandonato, neppure minimamente raffreddato. Nasce oggi "Radio Cecchetto", un'emittente online. Per stare al passo con i tempi con un occhio di riguardo al passato.

Cecchetto ad Affari: "Oggi parto con un primo palinsesto per far capire la natura della radio, ovvero una "cecchettata"

"Come al solito - racconta in un'intervista ad Affaritaliani.it Milano - sono dell'idea che quello che non riusciamo a fare oggi, lo facciamo domani". Ma Cecchetto, classe '52, non si preoccupa, "non fa sangue amaro". "Oggi parto con un primo palinsesto per far capire la natura della radio, ovvero una "cecchettata". Ci sarà tanto altro al di là delle ore dedicate alla musica degli anni 70 e 80, canzoni che regnano nelle web radio e che non devono soddisfare esigenze discografiche. In quegli anni è nato tutto e ancora oggi si da riferimento a quelle produzioni". Lo sguardo, anzi l'orecchio, del fondatore di Radio Deejay, non è nostalgico. E' orientato a una rivalutazione in chiave moderna di musica che ha dettato un canone, classici ormai intramontabili.

I nomi dei format rispecchiano il legame con la sua personale avventura nel mondo dei dischi

E i nomi dei format rispecchiano il legame con la sua personale avventura nel mondo dei dischi: "Ascolterete "Consolle '70", così chiamato perchè faccio riferimento a quando facevo il dj al Divina di Milano da dove è partito tutto. E poi "Fm 80", un format che richiama la nascita della mia prima radio, Deejay". Qui, nella chiacchierata al telefono, il tono di Cecchetto diventa romantico, si apre ai ricordi. Non nasconde le emzoioni: "Andavo a comprare la musica in Inghilterra con Massimo Carpani durante l'epoca della new-wav e dalla british invasion. Che è stato un fenomeno fantastico che mescolava ska, punk, elettronica".

Cecchetto: "Dal pomeriggio, dalle 14 alle 19, andranno in onda le prove microfono"

Con gli occhi del passato ma sempre aperti alle novità. Come le radio mail: "Un'idea che mi è venuta vedendo le numerose testimonianze che mi arrivavano da gente che faceva il dj negli anni 70 e 80. Io ho chiesto loro di registrare queste storie. In modo che le emozioni si possano sentire. In questi quarant'anni di radio molti sono capitati davanti al microfono, per pochi è diventato un mestiere. Ma in molti è rimasta l'astinenza da microfono". Si ascolta, ci si emoziona, si gioca. "Dal pomeriggio, dalle 14 alle 19, andranno in onda le prove microfono: ognuno dei miei amici del mondo dello spettacolo registra una voce prova, come "ahha sa sa", e l'ascoltatore deve indovinare da chi proviene. Posso fare alcuni nomi: Edoardo Leo, Pino Insegno, Fiorello, Jovanotti". Cecchetto parla di "130" ospiti tra cui i talenti che lui ha lanciato. Ora diventati punti di riferimento dello show business italiano e internazionale.

Cecchetto: "La radio è uno strumento eterno,  non sparirà, ma ha bisogno di reinventarsi"

Nell'epoca dello streamnig, dove un'infinità di musica è disponibile con pochi click, Claudio considera "la radio uno strumento eterno". "Non sparirà. Ma ha bisogno di aggiornamenti: il web le da la possibilità di essere fluida. Ho un obiettivo da sviluppare entro dieci anni: come oggi tutti hanno una mail, ognuno avrà una personale web-radio. I giovani non si avvicinano alla radio perchè nessuno offre loro la possibilità di trasmettere".E, a proposito di nuove generazioni, Cecchetto loda "il made in Italy" musicale che trionfa all'estero: "Sono molto contento del fenomeno dei Maneskin. Che hanno sfondato questo tetto dell'italianità. Sembra sempre che gli italiani debbano fare musica melodica, invece non è così. Sono loro che hanno aperto questo mercato. Noi dobbiamo fare musica italiana, anche in lingua inglese, ma per tutto il mondo".

Il dj: "Ascoltare cosa succede nel resto del mondo porta a scoprire elementi nuovi da cui cercare una contaminazione"

La sua non è una visione patriottica, anzi il dj guarda alla musica come terreno di contaminazione: "Ai tempi di Deejay Television mi accusavano di essere esterofilo. Ascoltare cosa succede nel resto del mondo porta a scoprire elementi nuovi da cui cercare una contaminazione. Nuove sonorità, la voglia di nventare. Quindi, benvenuto Internet, benvenuti a questo mondo! Il reggaeton è un esempio di influenza che ha incrociato la composizione". Insomma, una sorta di globalizzazione musicale. Tutto il contrario di certe proposte di legge in difesa dell'italiano. Prosegue lo speaker ad Affaritaliani.it Milano: "Che vuol dire: mettiamo in galera tutti i prof di inglese!) Mi sembra impossibile: non bisogna essere gelosi delle proprie tradizioni ma aprirsi alle altre. Aggiornandole. Se si rimane sulle stesse posizoni, non si migliora".E così "Radio Cecchetto" si prepara a diventare un'emittente di rievocazione, sperimentazione e cura: "Ai dj in crisi d'astinenza, dedicherò uno spazio del palinsesto. Avranno la possibilità di affittare uno slot per tornare a divertirsi in radio. Naturalmente ci sarà un noleggio che sarà devoluto in beneficienza".Un'altra idea assolutamente "cecchettiana".

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