Negozi con porte chiuse a Milano, Confcommercio e opposizioni contro Sala

Il provvedimento contenuto nel regolamento anti-smog del Comune di Milano entra in vigore l'1 gennaio. Richiesta di stop: "Areare fondamentale contro il Covid"

Milano
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Negozi con porte chiuse a Milano, Confcommercio e opposizioni contro Sala

Opposizioni all'attacco della Giunta guidata da Beppe Sala per un provvedimento contenuto nel regolamento 'per la qualità dell'aria' che entra in vigore dall'1 gennaio. Scatterà in tale data infatti l'obbligo per gli esercizi commerciali di tenere le porte chiuse per limitare il consumo di energia.

De Chirico e Bestetti (FI): "Provvedimento che oggi stride con l'emergenza pandemica"

Commentano con una nota i consiglieri comunali di Forza Italia Alessandro De Chirico e Marco Bestetti: "Un provvedimento che in epoca normale sarebbe di assoluto buon senso, ma che oggi stride fortemente con l'emergenza pandemica e l'impennata del numero dei contagi derivanti dalla variante Omicron". I due azzurri aggiungono: "L'obbligo di tener chiuse le porte dei negozi va nella direzione opposta di quanto prescritto dall'ISS che raccomanda invece il continuo ricircolo d'aria nei luoghi chiusi. Suggeriamo all'assessore Grandi e all'euroecologista Sala di prorogare l'entrata in vigore del regolamento di sei mesi, come richiesto da Confcommercio, e di accompagnare tale regolamento con un bando che preveda contributi economici per la sostituzione degli impianti di aerazione".

Osnato e Mascaretti (FdI): "Un porta aperta fa sopravvivere i negozi"

"Basterebbe una porta aperta per far sopravvivere un negozio, potremmo riassumere in questo modo il nostro pensiero": lo dichiara Marco Osnato responsabile nazionale di FdI per il commercio condividendo la richiesta dei commercianti milanesi. "Chiediamo alle forze politiche che governano il Paese e all'amministrazione comunale di non penalizzare ulteriormente i commercianti, vero volano per l'economia nazionale e quella locale. Chiedere loro di tenere le porte dei negozi chiusi, in considerazione dell'aumento dei contagi sarebbe l'ennesima scelta presa contro la categoria".

"L'obbligo della chiusura delle porte deve essere rinviato alla fine della crisi pandemica", aggiunge il capogruppo di FdI a Palazzo Marino, Andrea Mascaretti. Che commenta: "Follia pura obbligare chi ha un negozio di piccole dimensioni a tenere la porta chiusa, soprattutto se ci sono dei dipendenti. Evidentemente chi ci amministra si deve essere dimenticato che la salute dei lavoratori deve essere sempre tutelata. Il commercio locale andrebbe al contrario sostenuto. Continuerò a battermi in Consiglio comunale affinché area C e Area B vengano sospese per i saldi, altrimenti verranno ancora una volta favoriti i colossi del web che non pagano le tasse in Italia e mettono in crisi tutto il commercio locale distruggendo posti di lavoro".

Bolognini (Lega): "E c'è anche un aspetto economico"

“L’appello di Confcommercio per una proroga all’obbligo della chiusura delle porte dei negozi mi sembra di puro buonsenso, soprattutto considerando l’attuale situazione sanitaria, in cui l’aerazione dei locali è un aspetto molto importante per evitare il contagio. Palazzo Marino ascolti i commercianti e dia loro sei mesi di tempo in più per adattarsi a questa nuova regola”: è il pensiero condiviso anche da Stefano Bolognini, Commissario Provinciale di Milano della Lega.

“Inoltre, detto dell’aspetto sanitario – prosegue Bolognini –, non va dimenticato il lato economico della questione. Per i piccoli e medi commercianti, molti di loro già in difficoltà considerando il calo del fatturato dovuto alle restrizioni e ai quasi due anni di pandemia, l’esborso economico per ‘mettersi in regola’ non è per nulla indifferente. Voglio ricordare al Sindaco e all’Amministrazione Comunale, evidentemente abituate solo ai grandi marchi e alle grandi catene della Galleria, che esistono anche i piccoli commercianti fuori dal centro città, che meritano ugualmente attenzione e considerazione. Una proroga mi sembra necessaria – conclude l’esponente della Lega – e mi sembra anche di puro buonsenso”.

Bernardo: "Rinviare il provvedimento"

"Premesso che le esigenze di natura sanitaria in questo momento rappresentino la priorità assoluta, credo che la richiesta di Confcommercio di rinviare il provvedimento del Comune di Milano sia assolutamente di buon senso". Cosi' Luca Bernardo, capogruppo a Palazzo Marino della lista civica del centrodestra. "L'aerazione dei locali è oggi basilare insieme a tutte le misure in vigore per evitare i contagi e combattere il Covid - prosegue Bernardo -. Ritengo doveroso ascoltare l'appello della categoria per sostenere chi ha subito e subisce un notevole calo del fatturato. Dare una proroga per mettersi in regola a fronte di spese non leggere da dover affrontare è un gesto di comprensione che la nostra istituzione deve fare. Va da sé che ai commercianti si possa chiedere di rispettare senza se e senza ma tutte le regole in vigore per combattere il virus".