Norman Foster al PoliMi per la Design Week 2024
L’appuntamento è aperto al pubblico, previa iscrizione gratuita e fino ad esaurimento posti
Norman Foster al PoliMi per la Design Week 2024
Sarà un appuntamento senza precedenti quello promosso da Domus e Politecnico di Milano durante la Milano Design Week 2024. Le due realtà milanesi annunciano infatti per martedì 16 aprile (alle ore 17.00) un esclusivo e inedito momento di incontro e dibattito con protagonista una delle figure più influenti nel mondo dell'architettura contemporanea: Lord Norman Foster. Il Guest Editor di Domus 2024 terrà uno speech dedicato al futuro - focus sulla città e sulla vita associata - tema da sempre centrale nella sua visione, dialogando poi con Walter Mariotti, Direttore Editoriale di Domus, ed Emilio Faroldi, Prorettore Vicario Politecnico Milano. Ad ospitare la speciale conversazione sarà l’Aula Magna dell’ateneo milanese. L’appuntamento è aperto al pubblico, previa iscrizione gratuita e fino ad esaurimento posti: rappresenta un’opportunità unica per tutti gli appassionati e addetti ai lavori che potranno ascoltare dal vivo la voce di uno dei più grandi maestri dell’architettura e del design. Quella tra Domus e il Politecnico di Milano è una sinergia orientata alla valorizzazione e crescita culturale come entrambe le realtà confermano.
Spinta al confronto, alla crescita e all’apprendimento
“Da 97 anni Domus si distingue nel mondo per la sua capacità d’ispirare e orientare studenti, professionisti e classe dirigente sui temi del design, dell’architettura, dell’arte che usa come chiavi per comprendere il futuro della vita associata e i suoi sviluppi. Siamo onorati, così, di avere quest’anno come Guest Editor di Domus e come mentore d’eccezione Lord Norman Foster, una delle personalità più straordinarie della storia dell’architettura e fra i protagonisti del sapere del XX e XXI secolo. Un uomo che in una incredibile vita quanto irraggiungibile carriera ha saputo sempre superare i limiti, suscitando sempre nuove curiosità e aprendo nuovi orizzonti specialmente nei giovani che oggi stanno costruendo il mondo di domani. Poter condividere il suo sguardo sul futuro in occasione della Design Week, in cui Milano diventa la capitale del mondo, credo sia davvero un momento senza precedenti. E poterlo fare nel cuore del Politecnico di Milano, accolti da quella che, come Domus, è un’eccellenza globale prima che nazionale, rappresenta per tutti noi un motivo di orgoglio e una spinta al confronto, alla crescita, all’apprendimento di quanto potremo fare per vivere in un mondo nuovo. Più giusto, più inclusivo, più sostenibile e forse anche più bello” commenta Walter Mariotti.
Opportunità di venire a contatto con un pezzo di storia
“Continua la tradizione del Politecnico di Milano - prosegue Emilio Faroldi - di ospitare figure illuminate e riconducibili alle discipline ingegneristiche, architettoniche, del design, nel solco di una storia che vede nel dialogo e nella relazione con l’eccellenza, la chiave interpretativa di diffusione delle conoscenze, dei saperi, delle arti che, costantemente, modificano il loro statuto. Ospitare Lord Norman Foster, la sua esperienza, il suo approccio culturale alla trasformazione dell’ambiente in cui viviamo, è un privilegio finalizzato a conoscere uno dei principali protagonisti della scena architettonica mondiale operante in due secoli, ma anche in due differenti, e così lontani, millenni. Inoltre, poterlo accogliere all’interno di un edificio, denominato “Trifoglio” progettato tra il 1953-1961 da quel Gio Ponti che per oltre tre anni è stato Editor in chief della Rivista Domus, rende l’evento ancor più ricco di memorie e rimandi. L’importanza dell’iniziativa cresce in forma logaritmica se si pensa che ad ospitare la Lectio/Dialogo sarà l’ambito accademico, fornendo in tal modo agli studenti di architettura, e non solo, del nostro Ateneo, in forma diretta o indiretta, l’opportunità di venire a contatto con un pezzo di storia di una disciplina in perenne e affascinante evoluzione. Attendiamo con giusta emozione e soddisfazione Lord Norman Foster, anche per fargli conoscere la nostra realtà politecnica nella sua attuale dimensione internazionale”.