Gaza, Notarianni (Arci Milano): migliaia di morti e noi discutiamo di termini
Maso Notarianni, ex direttore di Peace Reporter: "L'esercito israeliano sta bombardando una popolazione intera e le vittime sono civili". L'intervista
Gaza, Notarianni (Arci Milano): migliaia di morti e noi discutiamo di termini come genocidio
“In Italia si passa tempo a discutere dei termini e non si proferisce verbo che aiuti le persone che stanno sotto le bombe che sono civili. Quella in corso a Gaza non è neanche una guerra, perché non ci sono due eserciti che si stanno combattendo. L'esercito israeliano sta bombardando una popolazione intera e le vittime sono civili”. Maso Notarianni, giornalista, ex direttore di Peace Reporter, è presidente di Arci Milano.
Il consigliere comunale Daniele Nahum si è dimesso dal Pd contestando per Gaza l'uso del termine genocidio usato da alcuni suoi compagni di partito. Si riferisce a questo?
Ripeto. Mi fa impressione che in Italia si perda tempo e ci si accapigli su terminologie che hanno classificazioni ben precise individuate dagli organismi internazionali invece di fare delle cose utili a salvare decine di migliaia di persone. Se è non è un genocidio lo stabilisce la Corte interazionale di giustizia e quello che la Corte dell'Aja ha chiesto a tutti gli stati del mondo di non appoggiare Israele in questa campagna militare proprio per non arrivare a determinare un genocidio. C'è un'inchiesta, ma quello che trovo veramente indecente è che ci siano decine di migliaia di persone sotto le bombe e che si stiano distruggendo tutte le infrastrutture civili, gli ospedali, le scuole, le università. Ci sono 2000 camion di aiuti umanitari fermi fuori dalla Striscia di Gaza mentre bambini muoiono di fame e noi stiamo a discutere di genocidio? Per il resto, rispetto alle dimissioni di Nahum, penso sia una questione interna al Pd, io faccio il presidente di Arci Milano e non entro nelle case altrui.
Allargando lo sguardo all'altro conflitto in corso, quello in Ucraina, Papa Francesco è finito sotto attacco per aver detto di alzare bandiera bianca, il suo è stato letto come un invito alla resa degli ucraini. Cosa ne pensa?
Bisogna tornare a quello che i nostri padri costituenti hanno scritto nella Costituzione e cioè che i conflitti e le crisi internazionali non possono essere risolti con le armi. Per quanto riguarda il pontefice, ha detto quello che un Papa non può non dire. Per un Papa non ci sono nazionalità, siamo tutti fratelli e qualsiasi guerra è una guerra fratricida. Rispetto ai commenti, sicuramente in questo periodo si sentono dire tante cose molto strane e purtroppo la cultura della guerra è diventata una cultura dominante.
L'Ucraina ha il diritto di difendersi?
La resistenza è riconosciuta come un diritto dalle Nazioni Unite, gli ucraini fanno bene a resistere, il problema è che non ci sono solo gli ucraini,c'è un mondo, ci sono le Nazioni unite. Dopo la seconda guerra mondiale proprio per evitare disastri sono nate strutture sovranazionali che dovrebbero essere più potenti delle singole nazioni e che dovrebbero trovare il modo di risolvere i conflitti non con le armi.
L'Occidente cosa deve fare?
Tra le due opzioni, sostenere la resistenza oppure provare a costruire un percorso di pace, io credo che si debba provare a costruire un percorso di pace. L'occidente sta aumentando la produzione e l'export di armi come mai era accaduto dalla seconda guerra mondiale ad oggi e neanche durante la Guerra fredda. E' ovvio che ci sono degli interessi mostruosi a fare in modo che sempre più conflitti diventino conflitti armati, il problema è che ci sono delle lobby potentissime degli armamenti che trovano sponda nei politici che poco hanno a cuore gli interessi della propria popolazione ma hanno più a cuore gli interessi privati, e questo vale per l'Ucraina, vale per la Russia, vale per tutti.