Processo Impagnatiello, i periti: "Da lui manipolazione e rabbia fredda". La madre di Giulia Tramontano chiede giustizia: "Ora una pena esemplare"

I periti: "Nessun senso di colpa in Impagnatiello". Loredana Femiano, madre di Giulia, ha espresso il suo dolore e la sua richiesta di giustizia tramite Instagram

Giulia Tramontano
Milano

Omicidio Tramontano: nuova udienza a carico di Alessandro Impagnatiello

Al via una nuova udienza del processo contro Alessandro Impagnatiello, accusato di aver ucciso la fidanzata Giulia Tramontano, incinta di sette mesi, il 27 maggio 2023. Giulia è stata colpita da 37 coltellate nella loro casa a Senago, nel Milanese. Durante l'udienza, saranno ascoltati gli esperti nominati dalla Corte di Assise, tra cui lo psichiatra forense Pietro Ciliberti e il medico legale Gabriele Rocca, che hanno concluso che l'imputato era in grado di intendere e volere al momento del crimine, nonostante la difesa avesse parlato di disturbo paranoide di personalità.

I periti: "Impagnatiello freddo e rabbioso, nessun senso di colpa"

Alessandro Impagnatiello, accusato dell’omicidio della sua compagna Giulia Tramontano e del loro bambino non ancora nato, non mostra segni di colpa o rimorso. Questa è la conclusione presentata in aula dagli psichiatri Gabriele Rocca e Pietro Ciliberti, nominati dalla Corte d'Assise di Milano per valutare la capacità di intendere e di volere dell'imputato. Secondo Ciliberti, "nel linguaggio di Impagnatiello si evidenzia la sua incapacità di riflettere sulla colpa e sul rimorso, e non prova pietà. Questo ci ha portati a concludere che ha una scarsa risonanza emotiva." Descrivendosi come un giocatore di scacchi, Impagnatiello, quando scoperto, rivela una "rabbia fredda" che si traduce nelle 37 coltellate inflitte alla donna. Il gesto riflette una perdita di controllo e un profondo senso di sconfitta.

Il dolore della madre di Giulia: "Ora serve giustizia e una pena esemplare"

Nel giorno del processo, Loredana Femiano, madre di Giulia, ha espresso il suo dolore e la sua richiesta di giustizia tramite Instagram. “In questo mondo già ingiusto, è tempo di una pena esemplare”, ha scritto, chiedendo che il responsabile paghi per l'atrocità commessa. Ha anche aggiunto parole struggenti per ricordare sua figlia: "Si parlerà di te, di voi, ma tu per noi sarai sempre la nostra 'immensamente Giulia'".

La sentenza per Impagnatiello entro il 25 novembre  

È prevista entro la fine di novembre la sentenza della corte d’assise di Milano nei confronti di Impagnatiello. La presidente Antonella Bertoja ha fissato le ultime due udienze l’11 novembre, per le conclusioni delle PM Alessia Menegazzo con l’aggiunto Letizia Mannella, della parte civile rappresentata dall’avvocato Giovanni Cacciapuoti e le legali del 31enne, che rischia l’ergastolo, con le imputazioni di omicidio volontario pluriaggravato, occultamento di cadavere e procurato aborto, avvocatesse Giulia Geradini e Samanta Barbaglia. Se il tempo sarà sufficiente i giudici popolari entreranno in camera di consiglio direttamente in quella data. In alternativa, la sentenza è prevista per il 25 novembre, giorno in cui si celebra la Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne.

Saltano invece le udienze che erano state precedentemente fissate per il 28 ottobre e per il 4 novembre. È stata discussa la perizia psichiatrica disposta dalla corte che ha escluso nell’ex barman qualunque disturbo psichiatrico grave e ha stabilito la capacità di intendere di volere al momento dell’omicidio.

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