Omicidio Yara, difesa Bossetti: c'è materiale per rifare l'esame del Dna

Omicidio di Yara Gambirasio, Bossetti è stato condannato in via definitiva all'ergastolo

Fonte Facebook 
Milano

Omicidio Yara, difesa Bossetti: c'è materiale per rifare l'esame del Dna

Due ore e quarantacinque minuti. Tanto è durata l'udienza in cui, per la prima volta a quasi 14 anni dall'omicidio di Yara Gambirasio, la difesa di Massimo Bossetti ha potuto visionare i reperti che hanno portato alla condanna in via definitiva all'ergastolo dell'imputato. Nel pomeriggio, davanti ai giudici della corte d'Assise di Bergamo, in un'udienza a porte chiuse a cui Bossetti  ha partecipato in video collegamento dal carcere a Bollate, gli avvocati Claudio Salvagni e Paolo Camporini, insieme ai consulenti che hanno lavorato al caso, hanno potuto guardare quanto rimasto sigillato a lungo in uno scatolone.

Difesa Bossetti: sui reperti il lavoro si può fare, sui campioni abbiamo qualche dubbio

Tra i reperti, i leggings, gli slip che indossava quando Yara fu rapita nei pressi della palestra in cui praticava ginnastica ritmica e sui quali fu trovata la traccia di Dna 31G20, prima attribuita a Ignoto 1 e poi a Bossetti. Quindi la maglietta, la felpa della tredicenne e altri capi indossati dalla ragazza. Gli avvocati Claudio Salvagni e Paolo Camporini, però, hanno trovato, oltre ai 54 campioni che contenevano quella traccia, anche "23 diluizioni", alcune riconducibili alla traccia 31G20 altre "anonime". "Come temevamo i campioni sono stati conservati a temperatura ambiente, quindi vedremo che cosa ci potranno dire - hanno aggiunto -. Probabilmente si sono deteriorati, e questo lo verificheremo". I legali, a domanda dei giornalisti hanno precisato: "noi siamo seri, prima di parlare di richiesta di revisione dobbiamo fare delle analisi che ci diano la possibilità di chiederla, non possiamo fare un'istanza di revisione esplorativa". "Ci sarebbe da scrivere un libro - hanno aggiunto -; prima ci è stato detto che il materiale era tanto, poi che era poco, adesso capiamo che è tanto, se c'erano 23 diluizioni. Ora, però, soprattutto scopriamo che queste analisi erano ripetibili dal primo giorno. Il materiale c'era mentre la Corte d'assise d'appello e la Suprema corte ci hanno detto che quel materiale era esaurito. Oggi abbiamo la prova che questo è un falso storico". "Per noi è una certezza che Ignoto 1 non fosse Massimo Bossetti, anche al dl là della prova genetica su cui si fonda quasi esclusivamente il processo - hanno insistito - ma per parlare di revisione dobbiamo dare elementi nuovi e diversi rispetto alla prova genetica". I reperti hanno la loro importanza "in quanto il Dna si deteriora quando è estratto mentre sui tessuti si può ancora analizzare potrebbe essere estratto anche domani e restituirci risultati come dieci anni fa. Sui reperti il lavoro si può fare - hanno concluso - sui campioni abbiamo qualche dubbio".

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