Operai deceduti in deposito di azoto: non è stata una morte improvvisa

In base ai filmati i due operai sarebbero scesi e risaliti più volte dal locale al piano inferiore in cui c'era il serbatoio da ricaricare

Milano
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Operai deceduti in deposito di azoto: non è stata una morte improvvisa

Non sarebbe stata una morte improvvisa quella di Emanuele Zanin e Jagdeep Singh, i due operai di 46 e 42 anni della ditta Autotrasporti Pe morti martedi' mattina per cause ancora da accertare mentre rifornivano un silos di azoto liquido all'interno del campus universitario dell'ospedale Humanitas di Pieve Emanuele (Milano). E' quanto si evincerebbe dalla visione dei filmati di una telecamera di sicurezza posizionata al piano terreno che ha ripreso Zanin e Singh scendere e risalire piu' volte dal locale al piano inferiore in cui c'era il serbatoio da ricaricare e dove i due sono stati trovati cianotici.

Nel frattempo il pm Paolo Filippini ha nominato un ingegnere meccanico del Politecnico di Milano come consulente di parte per svolgere gli accertamenti irripetibili nell'area e sull'autocisterna sottoposte a sequestro gia' nei giorni scorsi. Alle operazioni prenderanno parte anche i professionisti incaricati dai primi quattro indagati dell'inchiesta, i legali rappresentati di Autotrasporti Pe e di Gruppo Sol.