Ormai è chiaro: il Governo deve nominare un commissario per le Olimpiadi

La questione è ingarbugliata, e serve il Governo. Che tagli la testa al toro e nomini un commissario, una figura con poteri commissariali

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Milano

Ormai è chiaro: il Governo deve nominare un commissario per le Olimpiadi

Le ultime dalla Fondazione Milano Cortina fanno decisamente poco ben sperare sulla riuscita delle Olimpiadi. E' ora che lo si dica chiaramente: o il Governo ci mette la testa, oppure sarà un bagno di sangue del quale si dovrà caricare la responsabilità prima di tutto Giorgia Meloni. Questo è, e questo è quello che dovrebbero dirle i suoi consiglieri. Il punto è questo. Vincenzo Novari è sotto indagine da parte della Procura di Milano sul caso della Vetrya, una società alla quale vennero affidati una serie di servizi, che un anno e mezzo prima era finita al centro di un articolo di Affaritaliani.it Milano. Novari aveva replicato annunciando a mezzo agenzie una querela contro Affari, mai arrivata. E poi mentendo a più riprese - per esempio al Sole 24 Ore - sul reperimento delle sponsorizzazioni per la realizzazione delle Olimpiadi. L'esperienza di Novari si è chiusa, ma le conseguenze delle sue azioni riverberano ancora oggi. Se allora nessuno lo criticava, tra politici e media, poiché ognuno pensava di poter mettere le mani su una fetta delle sponsorizzazioni che passeranno dalla Fondazione Milano Cortina, oggi Novari pare non lo conosca più nessuno. Ma questi sono dettagli. Quello che importa è che la Procura, per agire contro Novari, deve ipotizzare che la Fondazione Milano Cortina sia un ente pubblico, e che dunque quell'appalto sarebbe dovuto andare a gara. Tuttavia la Fondazione Milano Cortina non è un ente pubblico, perché c'è scritto chiaramente nel suo statuto che è una fondazione pubblica ma di diritto privato, come peraltro ce ne sono molte in Italia. Questo vuol dire che può fare le gare così come può non farle.

Milano Cortina, natura giuridica della Fondazione

Ora, si può discutere ampiamente se l'operato di Novari su Vetrya, sulle assunzioni e su tutto il resto sia stato corretto. Ma mettere in discussione la natura della Fondazione è pericolosissimo, per almeno due ragioni: la prima è che difficilmente le Olimpiadi si potranno realizzare in caso di obblighi pubblici. E dunque di gare europee che durano mesi se non anni, eccetera eccetera. La seconda, che se vogliamo è ancor più perniciosa, è che se la Fondazione Milano Cortina è pubblica pur essendo stata chiaramente qualificata come privata, allora tutte le altre Fondazioni vivono delle stesse caratteristiche, e si inchioderebbe l'operatività in centinaia di condizioni analoghe in tutta Italia. Un disastro vero, considerato che sono le Fondazioni a gestire una parte ingentissima non solo del patrimonio, ma delle azioni concrete che vengono messe a terra in questa nostra Italia. Oggi, a dare la mazzata finale - qualche malizioso sostiene con la complicità della Procura - c'è la diffusione delle intercettazioni nelle quali dirigenti della Fondazione, intercettati, dicono chiaro e tondo che Milano Cortina è un organismo solo fintamente privato, ma di fatto pubblico. Il tutto per impattare sul giudizio di un giudice che è previsto ad horas, proprio sulla natura giuridica della Fondazione. A questo punto la questione è ingarbugliata, e serve il Governo. Che tagli la testa al toro e nomini un commissario, una figura con poteri commissariali. Solo così le Olimpiadi potranno vedere la luce e l'Italia tutta salvare la faccia. Altrimenti, saranno guai.