Orrore a Milano: 82enne ucciso in casa con una motosega
Il sospettato è un 35enne che avrebbe lasciato alcune lettere nell'appartamento della vittima, il movente potrebbe essere passionale
Orrore a Milano: 82enne ucciso in casa con una motosega
Pensionato di 82 anni ucciso nel suo appartamento in zona Porta Romana a Milano con una motosega: per il delitto di lunedì 6 dicembre le indagini si concentrano su un uomo di 35 anni di origine romena, conoscente della vittima. La vittima, Pierantonio Secondi, aveva denunciato mesi fa per stalking il sospettato , nei confronti del quale era stato emesso un ordine di allontanamento. Ieri il 35enne ha fatto irruzione nell'abitazione della vittima usando una motosega per sfondare la porta e per poi infierire sull'uomo dopo averlo accoltellato. Nell'appartamento di Secondi sarebbero stati trovati anche effetti personali del sospettato mentre in portineria i carabinieri avrebbero trovato copie stampate di alcune mail nelle quali il presunto assassino ha confessato le ragioni del gesto. Il movente sarebbe passionale.
Ucciso con motosega, rintracciato il presunto omicida
E' stato preso dai Carabinieri di Milano il sospetto killer di Pierantonio Secondi, l'82enne ucciso a coltellate la scorsa notte nel suo appartamento in via Giulio Romano, zona Porta Romana, a Milano dopo aver fatto irruzione in casa con una motosega. Il 35enne romeno e' stato rintracciato in mattinata nelle vicinanze di una farmacia di Melegnano (Milano) dove lavora come magazziniere. Il presunto omicida e' stato interrogato negli uffici della procura dal pm di turno Elio Ramondini.
Ucciso a Milano: irruzione e omicidio in 9 minuti
Sono serviti in tutto nove minuti per fare irruzione in casa con una motosega, uccidere e fuggire a piedi scendendo le scale. E' quanto hanno ricostruito i Carabinieri del nucleo investigativo e della compagnia Porta Monforte, diretti dal colonnello Michele Miulli, che in meno di 12 ore hanno rintracciato e bloccato un 35enne romeno ritenuto il killer di Pierantonio Secondi, l'82enne accoltellato a morte lunedi' sera nel suo appartamento in zona Porta Romana a Milano. Dalle indagini degli investigatori dell'Arma, coordinati dal pm Elio Ramondini, emerge che poco prima delle 20.45 il sospettato sarebbe entrato con un grosso trolley nero, al cui interno c'erano la motosega, un'accetta e una tanica di benzina, nel palazzo al civico 27 di via Giulio Romano infilandosi nel portone dietro a un condomino. Una volta raggiunto il settimo piano con la motosega avrebbe fatto irruzione nell'abitazione e con la stessa avrebbe colpito Secondi tranciandogli la mano sinistra in cui la vittima impugnava una bomboletta di spray urticante. Poi con un grosso coltello avrebbe infierito sull'82enne colpendolo due volte al collo. Prima di scappare avrebbe cercato di dare fuoco a un tappeto in camera da letto.
Ucciso a Milano: fermato aveva divieto avvicinamento a vittima
Non poteva avvicinarsi all'abitazione e ai luoghi frequentati da Pierantonio Secondi, il 35enne romeno ritenuto l'assassino dell'anziano con cui aveva una relazione sentimentale avviata circa un anno fa e interrottasi in estate. Il divieto era stato disposto dal gip di Milano lo scorso 13 ottobre. Con la relazione ai ferri corti per i comportamenti sopra le righe del 35enne lo scorso 21 luglio l'82enne si era recato in questura per chiederne l'ammonimento ma il provvedimento amministrativo non era stato accolto.
Un mese dopo, il 26 agosto, Secondi aveva denunciato l'ormai ex compagno alla Polizia per atti persecutori e per una rapina, sfociata in un'aggressione fisica. Per le ferite riportate l'82enne aveva ricevuto una prognosi di 21 giorni. Le successive indagini avevano portato la procura a chiedere la misura cautelare nei confronti dell'uomo. Una seconda analoga ordinanza - da quanto appreso - gli sarebbe stata dovuta notificare ieri dai Carabinieri di Melegnano (Milano), dove il 35enne abitava da separato in casa con moglie e un figlio, in cui il giudice gli vietava di avvicinarsi anche alla sorella e al migliore amico di Secondi.
Pm chiede convalida fermo e carcere per il 35enne
Il pm Elio Ramondini ha inoltrato all'ufficio gip di Milano la richiesta di convalida del fermo e l'applicazione della misura cautelare in carcere per Dorel Grec, accusato dell'omicidio aggravato dalla premeditazione di Pierantonio Secondi. L'udienza di convalida sara' celebrata domani dal gip Stefania Pepe. Il 35enne romeno era stato rintracciato e bloccato la mattina dello scorso 7 dicembre a Melegnano (Milano) dai Carabinieri del nucleo operativo della compagnia Porta Monforte.
Stando alle indagini degli investigatori dell'Arma, la sera prima, poco dopo le 20.30, avrebbe fatto irruzione con una motosega nell'appartamento dell'ottantaduenne, con cui aveva avuto un relazione sentimentale interrotta prima dell'estate per gli atteggiamenti possessivi e aggressivi del piu' giovane dei due. Una volta in casa Grec avrebbe aggredito l'anziano prima con la motosega e poi con un grosso coltello colpendolo mortalmente due volta all'altezza del collo. Dopo l'omicidio, il 35enne avrebbe, senza riuscirci, provato ad appiccare le fiamme bruciando un tappeto. Motivo per il quale gli inquirenti contestano a Grec anche il tentato incendio. Nell'androne del palazzo in zona Porta Romana i militari hanno trovato anche alcune mail stampate scritte dal 35enne e indirizzate alla vittima contenenti una sorta di confessione anticipata del gesto.