Paradosso Palaitalia: l’Arena olimpica non a norma per gli eventi sportivi

L’Arena che dovrebbe ospitare la cerimonia inaugurale di Milano-Cortina 2026 non è a norma per eventi sportivi. Affari ricostruisce con il consigliere di Fdi Enrico Marcora le tappe e i punti oscuri di un curioso caso a Cinque Cerchi

di Stefano Marrone
Milano

Paradosso Palaitalia: l’Arena olimpica non a norma per gli eventi sportivi

L’Arena olimpica di Santa Giulia resta al centro delle polemiche. Come già annunciato il mese scorso da Affaritaliani.it, l’impianto destinato alle Olimpiadi invernali di Milano-Cortina 2026 non è a norma per l’hockey. Dopo più di 250 milioni di euro di investimento tra pubblico e privato, il Coni ha dichiarato l’impianto non a norma per gli eventi sportivi. Come è stato possibile? Secondo Enrico Marcora, “dietro ci sono due questioni: una urbanistica e una politica”. Insieme al Consigliere comunale di Fratelli d’Italia abbiamo provato a ricostruirei i passaggi di una “vicenda paradossale”. 

Il caso Palaitalia

“Intorno all’impianto – riferisce Marcora – ci sono due problematiche. La prima di natura urbanistica, dovuta al fatto che sul Palaitalia siano da valutare dei ricorsi presentati da parte di terzi, che contestano la realizzazione dell’opera. Siamo, forse, ancora in attesa delle sentenze al Consiglio di Stato. La seconda è di natura politica: il Comune di Milano ha fatto sì che un auditorium pubblico diventasse palazzetto privato, destinato solo inizialmente a eventi sportivi per poi passare ai concerti. E' questa la funzione pubblica?" si chiede retoricamente Marcora. 

La vicenda, in soldoni

“L’impianto – prosegue il Consigliere comunale – era un vecchio centro congressi di proprietà pubblica”. I lavori dell’Arena sono in corso su una maxi-area alle spalle della stazione di Rogoredo, su cui nel 2010 – dopo anni di abbandono e degrado in quello che era noto come “boschetto della droga” – la Procura ha posto i sigilli. Nel 2020 la multinazionale tedesca Eventim – colosso dell’organizzazione di concerti ed eventi live, che in Italia controlla TicketOne – ha acquistato da Risanamento, per tramite della partecipata del Comune Santa Giulia S.p.A. Il costo dell’operazione di rilievo dell’area è stato di 20 milioni di euro, con la promessa si Eventim di realizzare il Palaitalia entro il 2026.

Il paradosso dell’Arena olimpica non a norma per gli eventi sportivi

Peccato che, dopo un investimento privato di 176 milioni e degli extra-costi stimati tra i 70 e i 90 milioni, sul progetto sia arrivata la doccia fredda del Coni. Il Comitato olimpico nazionale italiano ha infatti trasmesso al Comune di Milano un parere tecnico-sportivo secondo cui il progetto “non appare rispondente” alle caratteristiche che devono avere gli impianti sportivi, “relativamente al rispetto delle condizioni di visibilità degli spettatori, in particolare per quanto riguarda l’attività di hockey su ghiaccio”. Le carte del Coni (SCARICA QUI),  stando alla ricostruzione della rivista Altraeconomia, risalirebbero adirittura al marzo 2023. “Da più di un anno e mezzo attendiamo risposte dal sindaco e dalla giunta, che si è trincerata dietro il silenzio” contesta Marcora.

Un progetto, molte contestazioni

Da tempo il consigliere comunale di Fdi chiede al Comune di Milano contesta l’opera. “Sin dall’inizio ho contestato che venisse realizzato proprio a Santa Giulia, per una questione di accessibilità: l’impianto non è collegato ad alcuna linea metropolitana”. Soprattutto, Marcora contesta “il fatto che siamo di fronte a un impianto pubblico, ormai dato a un privato, che ora chiede allo Stato di rimborsare i costi extra, che si aggirano tra i 70 e i 90 milioni di euro”. 

Quanto ci costa questo Palaitalia?

“Il contenzioso è aperto, ma trovo incredibile che si vada a realizzare un palazzetto olimpico non omologato se non in deroga”. In attesa di ottenere risposta dal sindaco Sala, che “non si è mai premurato di presenziare a rispondere sulla vicenda in Commissione o in Consiglio Comunale, Marcora contesta anche i costi dell’opera. “I 176 milioni di spesa dichiarati da Eventim per 16mila seggi significano più di 10mila euro a posto. Ora il Comune di Milano si sta accordando per vendere a Milan e Inter a circa 2300 euro a posto. Qualcuno deve spiegare quale dei due numeri è giusto: o San Siro viene sottovalutato o il piano economico-finanziario presentato da Eventim è sbagliato. Sia in un caso che nell'altro, chi ci rimette è il cittadino milanese. Bisogna assolutamente fare chiarezza”. 

Il futuro dell’Arena di Santa Giulia

Di fatto, ogni seggiolino del Palaitalia viene valutato cinque volte un posto a San Siro – prosegue Marcora. La spesa per le due opere deve essere chiarita, perché qualche similitudine tra le due realtà esiste. Se Eventim ha chiesto al Comune, il quale ha rigirato i costi extra allo Stato, è una questione che deve essere quanto prima chiarita”. Costi importanti, per un’opera su cui aleggiano dubbi. Non è un mistero che Eventim sta realizzando un impianto progettato per concerti piuttosto che a competizioni sportive. “Rimango allibito nel venire a sapere – per giunta dai giornali - che l’impianto non sarà omologato per hockey e basket ad alto livello. Stiamo realizzando un progetto in deroga, in parte con un esborso dei contribuenti italiani, per un’opera che finirà in mano ai privati” conclude Marcora. 

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