Ritardi sul Pnrr, Fontana a Sala: "Non mettiamo a terra un c***o"

Attilio Fontana e Giuseppe Sala preoccupati dai ritardi sul Pnrr in un fuorionda che fa discutere

Milano
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Pnrr in ritardo, la preoccupazione di Sala e Fontana in un fuorionda

Un video 'fuorionda' registrato da LaPresse scatena la discussione sul Pnrr. "Caro Beppe è un casino il Pnrr e noi non mettiamo a terra un ca**o", dice il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana rivolgendosi al sindaco di Milano Giuseppe Sala. I due erano entrambi presenti alla conferenza sulla transizione ecologica con la partnership di A2A e Politecnico.

"È questo, poi va bene tutto. Ma noi dobbiamo fare un po' più di sistema. Io sono preoccupato del fatto che 'sud, sud, sud', ho capito, però'", risponde Sala. "Io non ho niente da contestare. Voglio chiarezza perché è evidente che noi abbiamo una progettualità", sottolinea il primo cittadino.

"Voi siete in grado perché il comune di Busto Arsizio che ca**o fa? Che non è uno comune piccolo quello di Busto Arsizio", chiosa il governatore Lombardo.

Fontana sul 'fuorionda': ho solo espresso la mia preoccupazione per i comuni

"Ho detto semplicemente che sono preoccupato perché il Pnrr è stato previsto 'sulle spalle' dei Comuni e non tutti i Comuni hanno l'organizzazione e le strutture tecniche per svolgere questo compito. Questo è talmente vero che vero che come Regioni noi abbiamo già raggiunto un'accordo con l'Anci regionale proprio per cercare di supportare le azioni dei singoli Comuni": lo ha spiegato il presidente della Regione Attilio Fontana a Rainews24, tornando sul 'fuori onda' di ieri in cui, parlando con il sindaco Giuseppe Sala, esprime preoccupazione per i fondi del Pnrr.

"La mia preoccupazione era quella, che si possano creare delle condizioni per cui nemmeno i comuni di medie dimensioni non abbiano una struttura tecnica sufficiente per poter svolgere quanto richieste". Quanto alla destinazione dei fondi, alla domanda se te tema che il Nord venga penalizzato rispetto al Sud, il governatore ha risposto: "Credo che si debba cercare in modo che i soldi non vengano sprecati e non vengano restituiti all'Europa, questa è l'unica preoccupazione, quindi cercare di fare in modo che non si verifichi quello che per tanti anni si è verificato con i trasferimenti ordinari. Mi pare che anche il sindaco Sala volesse dire proprio quello, noi abbiamo delle progettualità, se qualcuno non è in grado di realizzarle, si ricordi che noi siamo pronti", queste le parole del Governatore riportate da Mianews.

Pnrr, botta e risposta fra Sala e Carfagna

Il sindaco di Milano, Giuseppe Sala risponde alla ministra Carfagna che aveva twittato: "Caro Beppe Sala, il Pnrr al Sud-Sud-Sud è un'opportunità anche per il Nord. L'innovazione facciamola insieme. Parliamone!", usando l'hashtag 'Se cresce il Sud cresce l'Italia'. "Cara Mara Carfagna - scrive Sala sui social - io la vedo così. E sarei felicissimo di discuterne con te. 

1. Il PNNR, figlio del programma Next Generation EU, ha tra gli scopi fondamentali l’aiuto alle realtà territoriali più in difficoltà. E proprio per questo motivo l’Italia ha avuto proporzionalmente così tanti fondi (questo è un merito che andrebbe riconosciuto al Governo Conte). Per cui destinare al nostro Sud il 40% delle risorse italiane è una giusta, incontestabile decisione. 

2. Quello che, invece, a mio avviso si può discutere è che sul restante 60% i bandi a volte funzionano con parametri che tendono ancora a favorire le aree più arretrate. Per cui è certo che alla fine al Sud andranno più del 40% delle risorse. 

3. Ognuno la può pensare come vuole, ma il mio non è egoistico campanilismo. È ora di dire che il PNRR non sarà la soluzione di tutti i nostri mali, che più della metà di quelle risorse dovranno essere restituite, che la solidità dei progetti presentati è quindi fondamentale. E che la difesa delle ragioni del Nord non la si fa indossando felpe ma essendo bravi nel progettare e nel “fare cose”.

 4. C'è un consolidato del Paese, che è un'attitudine alla spesa pubblica in una maniera che storicamente non ha favorito lo sviluppo di tutte le zone: esattamente questo è il rischio da evitare. Posso dire che la città che ho l'onore di governare mette da subito a disposizione di ogni realtà italiana le modalità con cui lavora allo sviluppo del suo sistema. Vogliamo ragionare di “south working”? Vogliamo pensare a come le qualità di Milano sui servizi pubblici (trasporto pubblico, pulizia, energia, etc...) possano supportare specifiche realtà territoriali? Noi ci siamo".