Processo Adriatici, la sentenza del giudice: "Fu omicidio volontario, non legittima difesa"
“Adriatici va processato per omicidio volontario” e il caso passa in Corte d’Assise. I legali: "Travisato ogni elemento della legittima difesa"
Processo Adriatici, la sentenza del giudice: "Fu omicidio volontario, non legittima difesa"
Svolta significativa nel processo riguardante l’ex assessore Massimo Adriatici, accusato della morte di Youns El Boussettaoui a Voghera: la giudice Valentina Nevoso del Tribunale di Pavia ha stabilito che il reato non può essere considerato un eccesso di legittima difesa. La decisione invia il caso in Corte d’Assise per omicidio volontario. “Adriatici avrebbe dovuto evitare di causare il pericolo, poteva fuggire e non lo ha fatto”, ha affermato Nevoso, confermando che la situazione non giustificava il ricorso alla forza letale.
La svolta nel processo: da eccesso colposo a omicidio volontario
La giudice Nevoso ha dichiarato che l’ipotesi di legittima difesa non regge in questo caso. Secondo la sentenza, l’ex assessore alla Sicurezza avrebbe potuto evitare il confronto che portò all’uccisione di El Boussettaoui, colpito da un colpo di pistola sparato in piazza Meardi a Voghera il 20 luglio 2021. In qualità di ex poliziotto, Adriatici avrebbe avuto gli strumenti necessari per valutare la situazione e scegliere di allontanarsi dal conflitto anziché ricorrere alla pistola.
La reazione della difesa: “Travisati gli elementi della legittima difesa”
Non si è fatta attendere la risposta degli avvocati difensori di Adriatici. Il legale Gabriele Pipicelli ha dichiarato che la sentenza “traviserebbe ogni elemento della legittima difesa", sostenendo che il loro cliente aveva agito in base a una percezione di minaccia. Ora, la parola passa alla Procura, che deciderà come proseguire nella fase processuale.