Processo Pifferi, gelo in aula tra pm e avvocata indagata

Nuova udienza del processo alla donna che ha lasciato morire di stenti la figlia di 18 mesi. In aula anche il perito: "Nessun disturbo della personalità"

Redazione
Alessia Pifferi
Milano

Processo Pifferi, gelo in aula tra pm e avvocata indagata

Nessun cenno e nemmeno uno scambio di sguardi in aula tra il pm di Milano Francesco De Tommasi e l'avvocatessa Alessia Pontenani all'inizio dell'udienza del processo a carico di Alessia Pifferi, la donna imputata per l'omicidio pluriaggravato della figlia Diana, abbandonata e lasciata morire di stenti nel luglio 2022.

L'indagine a carico dell'avvocato di Pifferi e la perizia che la dichiara capace di intendere

La legale e' stata indagata dal rappresentante della pubblica accusa in un indagine parallela con le accuse di favoreggiamento e falso insieme a due psicologhe del carcere San Vittore. Nell'aula della corte di assise, gremita da cronisti e telecamere, e' presente anche l'avvocato Corrado Limentani, che assiste la collega Pontenani. Quest'ultima ha chiesto ai giudici un rinvio per la discussione della perizia che ha trovato capace di intendere di volere Pifferi. Il presidente Ilio Mannucci Pacini ha deciso di sentire il perito Elvezio Pirfo e poi decidere sull'istanza difensiva.

Il perito: "Dalle sue psicologhe un intervento inappropriato"

"Nel diario clinico" di Alessia Pifferi "non c'e' mai una segnalazione di un rischio suicidiario o di scompensi psicotici. E neanche di comportamenti tipici di persone portatrici di disturbi cognitivi. Si rileva, invece, una situazione di una detenuta alla prima esperienza carceraria" con problemi "di natura depressiva fatta di preoccupazioni e tristezza. Nulla che potesse giustificare un intervento cosi' intensivo come quello a cui abbiamo assistito. L'intervento delle due psicologhe non era appropriato. E anche per quanto riguarda il test psicodiagnostico di Wais, il cui resoconto contiene parzialita' che lo rendono non attendibile". Lo ha affermato in aula lo psichiatra forense Elvezio Pirfo parlando della sua perizia. Le due psicologhe del carcere San Vittore sono state indagate in un fascicolo parallelo dal pm Francesco De Tommasi con le ipotesi di reato di falso e favoreggiamento mesi prima del deposito della relazione del perito nominato dalla corte di assise.

Lo psichiatra: "In Pifferi nessun disturbo della personalità"

Con Alessia Pifferi "ci troviamo di fronte a una persona di identità incompiuta, che non è portatrice di deficit cognitivi ma che ne ha amplificato eventuali e con un funzionamento della personalità che si caratterizza dalla dipendenza e alessitimia, ovvero la mancanza di empatia. Sono elementi psicopatologici, ma nel caso di Pifferi non raggiungono la qualità clinica per raffigurare un disturbo di personalità". E' la valutazione dello psichiatra forense Elvezio Pirfo esposta nell'aula della Corte di assise di Milano sull'imputata.

Pm in aula, Pifferi imbeccata su risposte perizia

La richiesta della difesa di Alessia Pifferi "è pretestuosa e non so a cosa possa servire il differimento. Se la finalità è quella di introdurre nel processo nuovi argomenti, elementi e documenti per sviscerare, analizzare e sezionare la mente dell'imputata vi prego, è stato fatto tutto quello che bisognava fare. Se la finalità è insistere sulla validità di quella nota relazione, preannuncio che dimostrerò nero su bianco la prova che l'imputata ha reso nei colloqui dichiarazioni precostituite che sono state 'imbeccate' da altre persone. Come il presunto abuso sessuale che è assolutamente falso ed è frutto di un suggerimento ben preciso dato all'imputata". Lo ha affermato in aula il pm Francesco De Tommasi chiedendo che il controesame del perito sia concluso oggi e non rinviato ad altra data. Come noto, l'ipotesi del rappresentante della pubblica accusa è quella che almeno due psicologhe del servizio a San Vittore, indagate per falso e favoreggiamento, avrebbero condizionato e manipolato Pifferi per alleggerire la sua posizione processuale.

Processo rinviato a marzo per l'esame del perito

La Corte d'assise ha rinviato al 15 marzo il processo di Alessia Pifferi per l'esame delle parti del perito che ha valutato capace di intendere e di volere la donna imputata per l'omicidio pluriaggravato della figlia Diana. I giudici, presieduti da Ilio Mannucci Pacini, hanno accolto l'istanza della difesa "valutata solo esclusivamente facendo riferimento alle ragioni processuali" concedendo più tempo ai consulenti del pm e della difesa di studiare l'ingente mole di documenti allegati alla perizia.

La madre di Pifferi: "Ho perso una nipote e una figlia"

"Ho perso solo una figlia e una nipote. Vedete voi cosa posso pensare". Lo ha detto Maria Assandri, la madre di Alessia Pifferi dopo l'udienza del processo nella Corte di assise di Milano. "Noi sappiamo che queste violenze non ci sono state. Alessia ha detto tante bugie e lo ha continuato a fare anche durante la perizia", ha aggiunto l'avvocato di parte civile Emanuele De Mitri. "Lei ha fatto del male alla famiglia in un reato gravissimo e continua a far del male alla famiglia mentendo e inventando circostanze mai esistite", ha aggiunto il legale.

 

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