Radice (Riformisti): "Il centro a Milano? Necessità di essere rappresentato"

Gianmaria Radice del Gruppo ‘I riformisti lavoriamo per Milano con Sala’, commenta l’imminente rimpasto in Giunta

Chiara Pisani
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Gianmaria Radice
Milano

Radice (Riformisti): "Il centro a Milano? Necessità di essere rappresentato"

"Come forza politica facente parte della maggioranza non possiamo altro che auspicare che queste scelte avvengano in uno spirito di crescita complessiva dell’operato della Giunta. Riteniamo altresì che non si debbano usare degli automatismi, quello che una volta veniva definito il ‘Manuale Cencelli’”. Commenta così, Gianmaria Radice del Gruppo ‘I riformisti lavoriamo per Milano con Sala’, l’imminente rimpasto in Giunta. Il centro a Milano? Necessità di essere rappresentato.

Quali sono le vostre aspettative?
Come forza politica facente parte della maggioranza non possiamo altro che auspicare che queste scelte avvengano in uno spirito di crescita complessiva dell’operato della Giunta. Riteniamo altresì che non si debbano usare degli automatismi, quello che una volta veniva definito il ‘Manuale Cencelli’, nel rispetto della maggioranza, soprattutto della composizione delle correnti del Pd, perché in questo momento ci sono delle tematiche che vanno affrontate in maniera netta anche perché in questi tre anni che ci dividono dalla fine della consiliatura devono essere decisivi.

Quali sono gli assessorati che necessitano più attenzione?
Uno dei temi principali di cui si parla sempre è la mobilità, con tutte le scelte ambientali ad essa connessa. Crediamo sia necessario approcciare il tema in termini globali: la mobilità non è dolce, salata o asciutta ma riguarda non solo il comune di Milano, ma anche la Città Metropolitana e l’intera Regione Lombardia. Non possiamo pensare che si possa affrontare come se fosse un tema di scontro tra ciclisti e automobilisti. Spesso la narrazione è totalmente sbagliata: le ricette non possono riguardare solo i confini di Milano. Questo richiede delle scelte coraggiose, ma anche rispettose dei cittadini. Chi vuole alimentare delle scelte da una parte o dall’altra sta sbagliando, perché la mobilità non è né di destra né sinistra. Con questo non voglio dire che sono contrario alle piste ciclabili, o ad altre soluzioni, dico solo che queste soluzioni devono essere integrate all’interno di un approccio globale, che noi riteniamo debba essere fatto da un tecnico, con una persona al di sopra delle parti che sia molto preparata da questo punto di vista. Se l’assessorato alla mobilità dovrebbe dovesse essere coinvolto in una questione di rimpasto, forse sarebbe meglio ragionare in questi termini. Poi l’altro grande tema è la sicurezza.

Ovvero?
Anche in questo caso le scelte richiedono un lavoro complessivo, con un approccio globale. Le narrazioni estreme che vengono fatte ogni tanto in Consiglio ci portano fuori strada: se non c’è un approccio bipartisan su certi temi come la mobilità e la sicurezza, facciamo fatica a risolvere questi problemi e dunque resteranno irrisolti.

Quali sono le questioni prioritarie per Milano?
I temi che riguardano la città: mobilità, ambiente, sicurezza e urbanistica. Noi riteniamo che non si debba usare un bilancino del manuale Cencelli, che venga prima l’interesse dei cittadini che quello dei partiti, e riteniamo che i singoli valori del lavoro degli assessori devono essere valutati per gli effetti e per la valutazione dell’opinione pubblica.

Si parla di Sala come federatore del centro…
In questo momento il centro, il Terzo Polo, l’area liberal-democratica che ha preso 64.000 voti a Milano, non ha raggiunto il quorum a livello nazionale. È un’area che a Milano merita di essere rappresentata. Il sindaco Sala ha un profilo riformista, liberal-democratico, non ha un profilo nettamente di sinistra o di destra. È ovvio che lui lavorerà per l’interesse della città fino alla fine del mandato e immagino lavorerà per il suo futuro politico.