Regionali e legge Severino: Fontana e Garavaglia non rischiano

Regionali, ecco chi "taglia" la legge Severino. Fontana e Garavaglia tranquilli, Romeo out

di Fabio Massa
Milano
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Regionali e legge Severino: Fontana e Garavaglia non rischiano

Il suo nome mette ancora un po' di timore, e forse sarà pure per questo che non è davvero mai entrata in gioco nella partita del Quirinale. Tra avvocati la chiamano "la morte nera": dove arriva lei fa sempre piazza pulita. Buone notizie per gli indagati o imputati, cattive per i collegi difensivi. Paola Severino, ovvero l'autrice della legge omonima, giocherà un ruolo anche sulle prossime regionali lombarde. Che cosa dice la legge Severino? Il decreto legislativo che porta la firma dell’ex ministro della Giustizia Paola Severino prevede incandidabilità, ineleggibilità e decadenza automatica per i parlamentari, per i rappresentanti di governo, per i consiglieri regionali, per i sindaci e per gli amministratori locali in caso di condanna. Ma per quali reati? Sicuramente la concussione, e in generale per tutti i reati punibili fino a 4 anni. Insomma, per i reati gravi.

 

La Severino e le Regionali in Lombardia 2023

Nelle scorse settimane si è spesso sentito parlare di Severino e di incandidabilità di Attilio Fontana, il governatore uscente, per il processo camici. La tesi era questa: se il governatore dovesse essere rieletto, e poi condannato, scatterebbero i 18 mesi di sospensione della Severino. Tuttavia questo è falso: il reato ipotizzato di "frode in pubbliche forniture" non è compatibile con la legge Severino. Dunque il problema del processo per Attilio Fontana è politico, mediatico, ma non tecnicamente giuridico - stando agli avvocati consultati da Affari.

Ci sono altre persone che qualcuno ha ipotizzato potessero correre in Lombardia che però sono sotto la scure della Severino. Massimiliano Romeo, ad esempio, di cui si è parlato come possibile candidato in Regione, e che ne avrebbe tutti i titoli politici, essendo uno stimato politico monzese, con responsabilità enormi a Roma (è il presidente dei senatori leghisti), è incappato nella condanna per peculato nell'ambito del processo Rimborsopoli, e quindi - salvo altre interpretazioni - potrebbe essere incandidabile. Romeo ha sempre dichiarato di essere stato in buona fede: "Si trattava di appuntamenti istituzionali. La mia buona fede è dimostrata dal fatto che quando ho ricevuto l’avviso di garanzia ho restituito anche le somme ammesse per un totale di 32.500 euro", ha detto. Ma la sua candidabilità è in dubbio. Stesso identico discorso per Jari Colla, anche lui uscito in qualche rumors tra i papabili, e tutti gli altri condannati per Rimborsopoli.

Lombardia 2023, Garavaglia candidabile. Ammesso che lo voglia

C'è poi Massimo Garavaglia, ministro del Turismo del governo Draghi, anche lui tra i big più spendibili su piazza lombarda. Nel suo caso tutto si potrebbe risolvere tra pochissimo in un via libera eventuale alla candidatura in Regione - anche se pare che non ne abbia alcuna intenzione. E' infatti stato assolto in primo grado dal reato di turbativa d'asta, ma è stata chiesta la condanna in secondo grado. Di fatto, secondo alcuni avvocati, sarebbe perfettamente candidabile. Ammesso che lo voglia, e pare che per ora non sia così.