Renato Vallanzasca lascia il carcere dopo 50 anni: "Non è più pericoloso". Andrà in rsa

Il Tribunale di Sorveglianza di Milano ha disposto il trasferimento di Renato Vallanzasca in una RSA a causa delle sue gravi condizioni di salute, concludendo così oltre 50 anni di detenzione dietro le sbarre

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Renato Vallanzasca lascia il carcere dopo 50 anni: trasferito in una Rsa per le sue condizioni di salute

Dopo mezzo secolo trascorso dietro le sbarre, Renato Vallanzasca, figura emblematica della criminalità italiana, lascerà il carcere per motivi di salute. Il Tribunale di Sorveglianza di Milano ha infatti concesso il differimento della pena, ritenendo le sue attuali condizioni fisiche incompatibili con la detenzione. La difesa dell'uomo, oggi 74enne, aveva già ottenuto il parere favorevole della procura generale, che ha portato alla decisione di trasferirlo in una Residenza Sanitaria Assistenziale (RSA) in provincia di Padova.

Verso una nuova fase: detenzione domiciliare in Rsa

Vallanzasca sarà accolto dalla struttura dell'Opera della Provvidenza Sant'Antonio, specializzata nell'assistenza a pazienti affetti da Alzheimer e demenza. La residenza, scelta dai suoi avvocati Limentani e Muzzi, ha confermato la disponibilità ad accoglierlo. Il trasferimento dovrebbe avvenire entro un paio di settimane, una volta completate le procedure burocratiche e sanitarie necessarie.

I giudici: "Vallanzasca non è più pericoloso"

La "pericolosita' sociale" di Renato Vallanzasca appare "ridimensionata ed adeguatamente tutelabile mediante la misura della detenzione domiciliare". Lo sottolinea il tribunale di Sorveglianza di Milano nella decisione con cui ha concesso il differimento pena della durata di due anni dalla detenzione in carcere a quella domiciliare in un istituto di cura per l'ex 'bandito' che ha segnato la storia della Milano criminale negli anni '70-'80. "Ritiene il tribunale - si legge nel provvedimento - in una logica di bilanciamento tra l'interesse del condannato a essere adeguatamente curato e alle esigenze di sicurezza della collettivita', l'esistenza di un quadro patologico quale quello innanzi indicato e di difficile gestione in ambito carcerario, configuri il presupposto della grave infermita' fisica". Il trasferimento dal carcere di Bollate nella struttura in provincia di Padova, individuata dai legali Corrado Limentani e Paolo Muzzi, non sara' immediata ma richiedera' qualche giorno.