Riciclaggio e banche "abusive", sgominata banda cinese
Le accuse vanno dall'associazione per delinquere alla prestazione abusiva di servizi di pagamento fino al riciclaggio
Riciclaggio e banche 'abusive', sgominata banda cinese
L'obiettivo era trasferire denaro dall'Italia alla Cina con la garanzia dell'anonimato, grazie all'utilizzo di applicazioni informatiche crittografate, o col sistema "Fei Chen" consistente in un trasferimento di denaro non tracciato su base fiduciaria. Blitz dei militari del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Brescia e del Servizio Centrale Investigazione Criminalita' Organizzata della Guardia di Finanza nei confronti di un'associazione cinese dedita al riciclaggio del denaro raccolto sul territorio nazionale: perquisizioni personali e locali, diposte dalla Dda, sono state eseguite nelle province di Brescia, Bergamo, Milano, Cremona, Pistoia, Verona, Bolzano, Reggio Emilia, Prato e Udine, nei confronti di 31 soggetti (21 persone fisiche e 10 entita' giuridiche), ritenuti responsabili, a vario titolo, di associazione per delinquere, prestazione abusiva di servizi di pagamento, autoriciclaggio e riciclaggio, il tutto aggravato dalla transnazionalita' del reato.
Pagamenti abusivi di moneta elettronica
L'indagine delle Fiamme Gialle, avviata nel novembre del 2022, ha permesso di svelare un sodalizio ramificato su tutto il territorio nazionale, con tanto di attivita' bancaria abusiva presso gli hub in uso all'organizzazione, in grado di offrire un vero e proprio "pacchetto di servizi" ai membri della comunita' cinese delle varie citta' italiane interessate, tra cui pagamenti abusivi di moneta elettronica, servizi di monetizzazione e riciclaggio dei proventi illeciti.