Riforma istruzione tecnica, Valditara ad Affaritaliani.it: "Sono soddisfatto"
La riforma voluta dal ministro dell'Istruzione Valditara prevede un percorso quadriennale di formazione professionale per poi accedere alle Its Academy
Riforma istruzione tecnica, Valditara: "Sono soddisfatto"
“Sono particolarmente soddisfatto, non dimentichiamoci che questa è una sperimentazione che è stata costruita in un tempo ristretto. L' importante è partire, non è un caso che tutte le associazioni di categoria e di produttori hanno condiviso questa riforma e ci hanno chiesto di partire perché il mondo della produzione ha un bisogno drammatico di competenze”. Il ministro dell'Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara risponde così ad Affaritaliani.it Milano durante la visita al centro di formazione Galdus di Milano alla domanda se si considera soddisfatto di come sta procedendo la sua riforma che prevede un percorso quadriennale di formazione professionale per poi accedere alle Its Academy.
Poi specifica: “Voglio citare un dato di Unioncamere, il 48% delle qualifiche richieste dal mondo produttivo non viene offerto dal nostro sistema scolastico con una perdita di Pil importante, ma soprattutto per una perdita di possibilità occupazionali drammatica per i nostri giovani. Vuol dire che tanti giovani italiani non riescono a ottenere un lavoro perché il nostro sistema è inadeguato”.
Le scuole come hanno risposto?
“La risposta è stata straordinaria e voglio ringraziare i tanti presidi, i tanti docenti e il personale scolastico che hanno lavorato anche gli ultimi giorni di dicembre e consentito che questa riforma possa partire già dal prossimo anno scolastico”.
Conferma quindi che la sperimentazione partirà dall'anno scolastico 2024-2025?
“Assolutamente sì.”
Perché un giovane dovrebbe scegliere questo percorso di studi?
“I nuovi percorsi quadriennali permetteranno prima di entrare nel mondo del lavoro, negli Its e nelle università”.
Finora qual è stato il riscontro del 4+2?
“Tutte le regioni stanno rispondendo bene, c'è una voglia di crescita e di riscatto con un collegamento sempre più stretto tra mondo del lavoro e scuola”.
Passare da cinque a quattro anni non rischia di comprimere i programmi di studio?
“Non si tratta di una mera riduzione del programma che da quinquennale diventa quadriennale, non è come nelle vecchie sperimentazioni che sono fallite proprio perché il programma veniva compresso e quello che facevi prima in cinque anni, lo facevi in quattro. Qui si tratta di programmi totalmente nuovi, noi puntiamo, come già accade in Germania, Svezia, Svizzera e Austria alla qualità più che alla quantità”.
Ci sono materie che saranno potenziate?
“Le criticità del sistema di istruzione professionale italiano evidenziate dall'Ocsesono italiano, matematica e inglese, materie che hanno risultati penalizzanti rispetto ai licei e ad altri professionali. E' previsto pertanto il potenziamento di queste materie, così come dell'alternanza scuola-lavoro che è strategica per il collegamento con il mondo dell'impresa”.
Per quanto riguarda gli organici?
“Il discorso degli organici è scritto in modo chiarissimo sia nella legge che nel decreto: tutto avverrà in invarianza di organico, vuol dire che gli studenti di questo percorso avranno più docenti a disposizione. Prosegue quel discorso della personalizzazione che io ho fortemente voluto con il tutor. Per inciso, è stato un successo straordinario, i dati dicono che il 99% dei docenti hanno aderito”.
In Lombardia quante filiere hanno aderito?
“E' la regione con il numero più alto di adesioni, sono già 30 le filiere aderenti. I ragazzi coinvolti sono già 1500 per le dieci aree proposte che vanno dal meccatronico, al digitale, all'informatico ai servizi alle imprese”.