Ritrovato nell'Adda il corpo di Jhoanna Nataly Quintanilla
La donna è stata uccisa a Milano dal compagno Pablo Gonzalez Rivas, che aveva atteso una settimana per denunciarne la scomparsa e aveva poi sviato le ricerche parlando di un gioco erotico finito male
Johanna Quintanilla
Ritrovato nell'Adda il corpo di Jhoanna Nataly Quintanilla
Sarebbe di Jhoanna Nataly Quintanilla, la babysitter 40enne salvadoregna uccisa a fine gennaio a Milano, il corpo senza vita ritrovato nelle acque dell'Adda poco dopo mezzogiorno di domenica 2 marzo vicino al borsone nero in cui l'aveva rinchiuso il compagno Pablo Gonzalez Rivas. La donna era svanita nel nulla il 24 gennaio scorso. Il suo compagno, un connazionale 48enne, aveva sviato le ricerche del cadavere sostenendo che fosse morta in un gioco erotico in cui le si era spezzato il collo e di averla poi abbandonata chiusa in una valigia in un corso privo d'acqua lungo la strada per Cassano d'Adda.
Il corpo e' stato recuperato dai Vigili del Fuoco dopo che era stato avvistato in un punto in cui le acque del fiume non sono molto profonde vicino a Zelo Buon Persico, in provincia di Lodi: i piedi affioravano dall'acqua. Bisognera' attendere il test del Dna e l'autopsia per avere la certezza dell'identita' e per verificare le cause della morte. Gli investigatori dei carabinieri di Milano hanno scoperto che l'uomo aveva una relazione parallela con una donna che vive in El Salvador e aveva gia' organizzato il viaggio per lei fino a Milano per farla vivere con lui e aveva detto a Jhoanna che lei avrebbe dovuto andare via di casa.
La difesa dell'uomo: "Da El Salvador in arrivo parenti, non l'amante"
Ma su questo la difesa dell'uomo sostiene: "Stavano arrivando i due fratelli e la madre dal El Salvador una volta saputo di quella che all'epoca era una mera scomparsa e non una donna con cui avrebbe avuto una relazione". L'avvocato ha aggiunto che i parenti hanno dovuto rinviare l'arrivo "perchè la casa è stata messa sotto sequestro". L'uomo "non aveva motivo di mentire sul luogo" in cui la sera dopo l'omicidio ha gettato il borsone con dentro in cadavere della compagna. Aveva parlato di un fossato lungo la strada che conduce a Cassano d'Adda, senza indicare un posto preciso. "Probabilmente c'era dell'acqua e non se ne era accorto - ha ipotizzato la difesa - e con le piogge il corpo è finito nel pieno del fiume".