Ruby Ter, l'ex guardia di Arcore: "L'Olgettina chiese un milione a Berlusconi"

Processo Ruby Ter, la testimonianza dell'ex coordinatore del servizio di vigilanza di Arcore: "Su un foglietto la richiesta di un milione di euro"

Milano
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Ruby Ter, l'ex guardia di Arcore: "L'Olgettina voleva un milione da Berlusconi"

Processo Ruby Ter, testimonia Roberto Sileno  ex coordinatore, ora in pensione, del servizio di vigilanza della residenza ad Arcore, il primo teste della difesa dell'ex premier, convocato in aula dall'avvocato Federico Cecconi. Sileno ha raccontato che Giovanna Rigato, una delle giovani ex ospiti alle serate di Arcore e imputata anche a Monza per un tentativo di estorsione ai danni di Silvio Berlusconi da un milione di euro, si presento' nella "primavera del 2017" davanti a villa San Martino con un "foglio" in cui "c'era scritto che entro 7 giorni il presidente avrebbe dovuto versarle una somma di denaro, un milione di euro, su un conto in Inghilterra, altrimenti disse lei 'ognuno si assume la sua responsabilita''".

Il testimone: "Non riuscivamo a liberarci delle ragazze: erano insistenti e aggressive"

Il processo è a carico dell'ex premier e di altre 28 persone. Il teste ha letto anche parte del biglietto che Rigato cerco' di consegnare all'ex premier nel quale era scritto che aveva "urgenza di parlare col Presidente" per quel "pagamento da un milione", 'spalmato' su "7 anni", e nel quale erano indicate anche le scadenze e le coordinate bancarie. Sileno ha spiegato che in quegli anni "le ragazze chiedevano di essere ricevute quasi tutti i giorni, ma noi dicevamo che non ci si puo' presentare cosi', questo non e' l'iter, bisogna prendere appuntamento con la segreteria. Ma era difficoltoso, erano verbalmente aggressive, eccedevano, insistevano". Il 'pressing' sul Cavaliere per richieste di denaro da parte delle giovani, poi finite imputate per falsa testimonianza e corruzione in atti giudiziari, era gia' emerso dagli atti dell'inchiesta. "Dicevamo il presidente non c'e', e' a Roma, vada da Spinelli (il ragioniere di fiducia, ndr) - ha aggiunto l'ex guardia - cercavamo le giustificazioni piu' disparate per liberarcene, erano insistenti, non erano persone con cui si poteva parlare".