Salone pro utero in affitto a Milano: la data prevista è maggio 2022
L'evento si è appena svolto a Parigi e si tiene regolarmente anche in altre città europee ed extraeuropee, in l'Italia sarebbe la prima volta
Salone pro utero in affitto a Milano: la data prevista è maggio 2022
Tutto nasce da quanto successo lo scorso week end in Fracia con “Désir d’Enfant” (Desiderio di un figlio), una sorta di fiera per chi cerca informazioni per creare o ingrandire la sua famiglia, che si è rivelato essere, come riporta l'Avvenire un vero e proprio salone della fecondazione artificiale che accanto a pratiche ammesse come la fecondazione assistita, ha proposto attività e incontri sulla maternità surrogata, con tanto di confronti tra specialisti e aspiranti genitori, presentazioni di “pacchetti” medici, offerte di viaggi in cliniche specializzate e altro ancora. L'utero in affitto è però una pratica vietata sia in Francia sia in Italia.
Il Salone della fecondazione assistita di Parigi non è una novità e se ne tengono altri in Europa e anche nei Paesi extraeurope. Non si è mai tenuto in Italia, almeno sinora, ma nel materiale raccolto durante il week end del salone parigino spunta la data di un evento analogo a Milano con ingresso gratuito dal nome "Un sogno chiamato bebè" previsto per il 15 e 16 maggio 2022. C'è già un sito internet, il modulo di iscrizione e la possibilità di iscriversi a una newsletter per ricevere informazioni sul tema.
Un Salone destinato a far discutere dal momento che, come ricorda l'Avvenire, l’articolo 12 della legge 40 punisce con il carcere e con una multa chiunque «in qualsiasi forma, realizza, organizza o pubblicizza la commercializzazione di gameti o di embrioni o la surrogazione di maternità».
E infatti le prime reazioni ci sono già state. La prima è quella di Francesco Migliarese, Segretario Centro di Aiuto alla Vita Mangiagalli, Presidente Milano per Giovanni Paolo II e candidato con la Lega al Consiglio Comunale di Milano. "E' inaccettabile, in Italia l'utero in affitto è ovviamente una pratica illegale e a Milano non può esserci alcuno spazio per follie di questo tipo. Convintamente diciamo: NO, nella nostra Milano non vi vogliamo.Bambini su ordinazione come fossero merci fabbricate per soddisfare i bisogni di qualcuno, donne sfruttate e umiliate in cambio di denaro con una freddezza disumana. Ma siamo matti? C'è poco da discutere, ogni persona di buon senso inorridisce di fronte a questo scempio.Ovviamente c'è chi ci lucra. Lotteremo senza sosta perché questa gente senza scrupoli se ne torni da dove è venuta.Sala, che purtroppo strizza l'occhio da anni a certo mondo LGBT, prenda una posizione chiara. Non può esserci alcuno spazio nel nostro paese e nella nostra Milano per questi trafficanti di esseri umani. La dignità delle mamme e dei bambini, la dignità umana, non ha prezzo", si legge in una nota divulgata da Migliarese.
“Mentre la sinistra italiana si indigna per quello che i talebani fanno alle donne afghane, accettano che la dignità delle donne occidentali sia violata da iniziative come 'Un sogno chiamato bebè', che dopo Parigi vuole approdare anche a Milano. Giustamente ci stracciamo le vesti e ci scandalizziamo per la violazione della dignità della donna da parte del regime talebano, ma accettiamo che quella stessa dignità sia calpestata in Occidente da pratiche barbare come l'utero in affitto. E come questa iniziativa, volta a trasformare la procreazione in un vero e proprio mercato senza alcun rispetto per la vita”, ha commentato in una nota Michele Mardegan, candidato al Consiglio comunale con Fratelli d'Italia. Prosegue Chiara Valcepina, candidata alle Comunali per Fdi: “L'utero in affitto è una pratica vietata dalla legge italiana. Una pratica scandalosa e inaccettabile alla quale la nostra Nazione deve solo ribellarsi. Non è accettabile che la procreazione, la vita, siano commercializzati con iniziative come questa permettono di fare. Faremo quindi ogni cosa in nostro potere per fermare questo obbrobrio che svilisce il ruolo e la dignità delle donne. E continueremo a batterci perché l’utero in affitto sia dichiarato reato universale, cioè perseguibile in Italia anche quando compiuto all’estero”.
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