Salva Milano, Albertini: "Dalla sinistra che silenzio su Boeri..."
L'ex sindaco della città: "Beppe Sala sta procedendo con piglio... albertiniano. Ma ha dato troppo ascolto ai verdi talebani. Boeri un grandissimo protagonista di Milano". L'intervista
Gabriele Albertini
Salva Milano, Albertini: "Dalla sinistra che silenzio su Boeri..."
"Devo dire che Beppe Sala sul Salva-Milano sta procedendo con piglio albertiniano" scherza l'ex sindaco Gabriele Albertini pensando alle dimissioni evocate da Sala in caso di non approvazione della norma. "La legge serve, la paralisi dell'urbanistica sta creando un danno economico gravissimo" prosegue Albertini in relazione alle indagini su presunti abusi edilizi. In un contesto già complicato, è arrivata anche la richiesta di domiciliari per gli archistar Stefano Boeri e Cino Zucchi nell'inchiesta sul concorso di progettazione della nuova Beic: "Zucchi non lo conosco, su Boeri mi sarei aspettato da sinistra una solidarietà quantomeno umana verso un grandissimo architetto protagonista di Milano con le sue opere".
Albertini, lei addirittura preparò già la lettera di dimissioni.
Fu un modo per compattare la maggioranza giocando sul 'via il sindaco, via tutti'. Il sindaco Sala, secondo me, ha dato fin troppo ascolto alla componente verde talebana della sinistra che in parte è dentro anche al Pd. Lo dimostra anche il non aver ancora preso una decisione dopo sei anni sulla questione di San Siro. Il Salva Milano va approvato ed è positivo che ci sia un intervento di un governo di colore diverso che poteva cavalcare questa situazione che sta creando problemi enormi.
Dopo una rivoluzione urbanistica partita durante i suoi anni a Palazzo Marino.
Nei miei due mandati abbiamo rigenerato 11 milioni di metri quadrati portando avanti un piano di ristrutturazione gigantesco e strategico. Noi facemmo della legalità e del rapporto con la Procura della Repubblica uno dei nostri punti di forza. Fu quasi 'un atto eversivo' dal punto di vista dello scontro tra poteri, tanto che Silvio Berlusconi mi diceva: ogni volta che mi parli bene di Francesco Saverio Borrelli è come un pugnale nel cuore. Ma capiva anche la necessità di fare opere pubbliche e portare risorse dal mondo. Oggi c'è una legge regionale, applicata dal Comune, che consente delle agevolazioni. E c'è una legge nazionale mai abrogata che coesiste con quella regionale. Poi qualcuno si è fatto vivo con la Procura, qualche architetto - come mi riferiscono - escluso dal nucleo dei decisori.
Una sorta di cerchio magico, come dicono i più critici?
Ci sono dei rapporti personali che non sono né illeciti né impropri, che però, in molti casi, fanno la differenza. Molte delle nostre scelte, a tutti i livelli, sono basate anche sulla conoscenza delle persone e sulla loro credibilità. Durante i miei anni di governo della città, andammo a braccetto con la Procura per non correre mai il rischio di doverci fermare.
In questo quadro si è aggiunta la richiesta di domiciliari per Boeri e Zucchi.
Intanto va sottolineato che, grazie alle modifiche provvidenziali introdotte dal ministro della Giustizia Nordio - di cui sono amico ma anche un suo pasdaran, visto che sta facendo cose che non erano riuscite nemmeno ai ministri berlusconiani -, avranno la possibilità di spiegare le loro ragioni prima di essere privati della libertà. Certo, verso Boeri mi sarei aspettato una parola di solidarietà dalla sinistra, quantomeno umana, per un grandissimo architetto premiato per le sue opere come il Bosco verticale. Solidarietà che esprimo io a un uomo che conosco personalmente. Specie in questa fase: quella dell'accusa è un'ipotesi, non un condanna.
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