Salva Milano, Morelli: "Dubbi nel Pd? Disconoscono loro stessi, non possono non votare la norma"

Il sottosegretario Alessandro Morelli e l'impasse al Senato sul disegno di legge: "La sinistra oggi disconosce politiche che non ha mai contrastato. Non possono esimersi dal votare il Salva Milano, sarebbe fantascienza". L'intervista

di Federico Ughi
Alessandro Morelli
Milano

Salva Milano, Morelli: "Dubbi nel Pd? Disconoscono loro stessi, non possono non votare la norma"

Impasse sul Salva Milano, con il disegno di legge per risolvere le gravi problematiche del settore urbanistica nel capoluogo lombardo non ancora approvato al Senato. Come evidenziato oggi anche dallo stesso sindaco Beppe Sala, ago della bilancia è il Pd. Al cui interno ci sarebbero riserve e perplessità sul provvedimento. Non solo in parlamento, ma anche in consiglio comunale. E proprio ieri il sottosegretario Alessandro Morelli ha invitato il consiglio comunale ad un "pronunciamento forte" a favore del disegno di legge. Interpellato da Affaritaliani.it Milano, Morelli commenta: "Parte della sinistra vuole prendere le distanze da politiche che hanno perseguito per tredici anni, come ribadito dallo stesso Sala. Il Governo vuole con senso di responsabilità fare uscire la città da una situazione complicata giuridicamente. Non si trova la quadra? Sarebbe fantascienza, il Pd non può esimersi...". L'intervista

Morelli, il sindaco Sala oggi ha affrontato frontalmente le riserve del Pd sul Salva Milano. E' lì il nodo?

Ci sono oggettivamente dei problemi legati all'approvazione della norma. Oggi viene reso manifesto che ci sono dei dubbi da parte del Pd, Ma tutta la maggioranza del Comune di Milano deve manifestare il proprio sostegno alla norma in discussione  in parlamento, non solo il Pd.

Questo anche il suo invito di ieri.

Un segnale forte dal consiglio comunale milanese sarebbe un passaggio fondamentale e doveroso politicamente. Il centrodestra, alla guida del Governo nazionale e nel suo ruolo all'opposizione a Milano, ha una posizione chiara e di buon senso. L'assurdo di questa vicenda è che invece la maggioranza a Milano, che ha sempre sostenuto le determine dirigenziali e che ha fatto costruire i palazzi oggi al centro delle inchieste, faccia orecchie da mercante. Non sarebbe politicamente accettabile. Non solo il Pd, ma anche Verdi e Avs bocciano una politica che loro stessi hanno perseguito. Lo ha ribadito lo stesso Sala che per tredici anni le cose sono state così. Ora il Comune si trova in una situazione complicata giuridicamente. Il Governo si sta muovendo con la responsabilità del buon padre di famiglia, per noi la questione è fondamentale. Ma il punto fondamentale resta il fatto che parte della sinistra oggi disconosca politiche che non ha mai contrastato. E vogliono fingere che nessuno si fosse accorto di come erano formulate le determine dirigenziali. Tirano indietro la mano, ma così non è possibile...

A ben vedere, l'approccio all'Urbanistica milanese di questi anni ha radici anche più lontane.

E' stata la Giunta Albertini la prima a fornire una nuova visione di città che ha effettivamente cambiato il volto della metropoli con ampie riqualificazioni e liberalizzazioni. Ora, le giunte di centrosinistra hanno continuato a muoversi dentro questo solco. Benissimo. Possiamo anche dire che potrebbero persino aver esagerato. Portandoci alla situazione attuale. Ma la visione di crescita della città e di innovazione urbanistica è quella originaria del centrodestra. Se ora a sinistra ritengono che non sia la strada giusta, lo dicano e ne prendiamo atto. Ma c'è da risolvere un problema...

E se al Senato non si trova la quadra?

Per me è fantascienza pensare che Pd e Avs non votino il provvedimento. Che il consiglio milanese non presenti una mozione. Non ritengo che il centrosinistra possa esimersi da questi passaggi. Dopodichè, una volta approvata, la norma è legge. Che diventerebbe un modello per future costruzioni: su questo è legittimo che ci siano dubbi e criticità. Per questo per il futuro servirebbe poi giungere ad una nuova legge sulla rigenerazione urbana. Una norma che consenta di non basarsi sulle determine dirigenziali. Ma ora il focus deve essere risolvere il passato. E una situazione che mette in crisi un intero settore. In mezzo ci sono dipendenti comunali, aziende che si sono mosse all'interno delle regole che sono state loro presentate, famiglie che hanno comprato rogitando ed oggi si trovano in difficoltà.

Che peso potrà avere questa vicenda sull'opinione pubblica in vista delle elezioni milanesi del 2027?

Nella urbanistica milanese si è manifestato un mix di situazioni devastanti per l'intero settore che hanno palesato l'incapacità di chi è al governo della città. E a differenza di altre criticità come quelle legate alla mobilità ed alla sicurezza, non è nemmeno possibile per il centrosinistra appellarsi ad altre eventuali cause esterne. E' materia di unica pertinenza comunale. Da questo Sala e il centrosinistra non possono uscire.

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