Salva Milano, Sorte (FI): "Andare avanti non è togliere le castagne alla Giunta Sala"
Il coordinatore lombardo: "Noi i problemi li vogliamo risolvere a prescindere da chi li ha creati. Famiglie disperate, sosteniamo Fontana". L'intervista
Salva Milano, Sorte (FI): "Andare avanti non è togliere le castagne alla Giunta Sala"
"Forza Italia è una forza pragmatica che cerca di trovare soluzioni. Per questo diciamo che bisogna andare avanti con il Salva Milano" commenta il coordinatore azzurro in Lombardia Alessandro Sorte, uno dei deputati che ha votato il provvedimento alla Camera. "Adesso va approvato anche in Senato" aggiunge Sorte che lancia un appello anche agli alleati di centrodestra: "Non si tratta di togliere le castagne alla giunta Sala. Noi i problemi li vogliamo risolvere a prescindere da chi li ha creati". L'intervista.
Sorte, sono in pochi ad essere rimasti favorevoli al Salva Milano.
Milano in questo momento è paralizzata. La premessa è che noi rispettiamo il lavoro della magistratura e siamo distanti anni luce dal polemizzare con i giudici. Ma dobbiamo prendere atto che c'è da un lato una città ferma, compresi gli uffici del Comune, e dall'altro lato centinaia di cittadini che sono sospesi e sabato sono anche andati in piazza. Ci sono 150 cantieri bloccati, 1600 famiglie disperate e 12 miliardi di lavori fermi.
Il centrodestra milanese, a partire da FdI, sembra più orientato a chiedere le dimissioni di Sala. Che ne pensa?
Chiaramente è la giunta di sinistra che ha la totale responsabilità di ciò che è successo. Ma è altrettanto chiaro che non è che per questo noi ci giriamo dall'altra parte: dobbiamo pensare ai cittadini e agli investimenti che rischiano di essere persi. Non togliamo le castagne dal fuoco della giunta, ma Forza Italia è pragmatica e vuole trovare soluzioni.
Adesso anche la sinistra si è sfilata ufficialmente dal Salva Milano.
Noi dobbiamo guardare all'interesse dei cittadini. Alla Camera il cosiddetto campo largo si è spaccato come una mela, con il Pd a favore e Avs-M5s contro. Già il primo test è stato deflagrante. Successivamente la parte radicale del campo largo è riuscita anche a scardinare il Pd. Una sinistra radicale che fa cambiare linea al principale partito politico del campo largo è un'anomalia sulla quale si dovrebbe aprire una riflessione. Il campo largo non è più una coalizione di centrosinistra. Sul Salva Milano dovrebbe emergere una differenza tra noi e loro e da qua dobbiamo costruire l'alternativa a questa maggioranza.
Sull'urbanistica si decideranno le prossime comunali?
Sì, anche perché dopo il Salva Milano c'è il tema dello stadio, su cui il centrosinistra ha diverse posizioni. Ogni volta che c'è qualcosa di importante all'ordine del giorno si dividono, questo è sotto gli occhi di tutti. A Milano il sindaco Sala è ostaggio, circondato da una maggioranza che lo obbliga a prendere posizioni che non sempre condivide. Ha fatto tutta una battaglia per dire di andare avanti col Salva Milano e dalla mattina alla sera ha cambiato posizione. Poi il giorno dopo in Consiglio comunale ha detto che non si arrende. Tutto ciò è in contrasto con una strategia che ci possa portare fuori dal problema.
A prescindere dal Salva Milano, il Parlamento dovrà mettere mano alla legge datata sull'urbanistica?
Sicuramente l'argomento dovrà avere una seconda puntata per aggiornare la materia. Ma adesso sono mesi che siamo fermi e Milano non può più aspettare. Sono rimasto molto colpito dalle parole dei cittadini che hanno già dato acconti per una casa oggi bloccata. Mentre mi ha fatto piacere leggere la presa di posizione del presidente lombardo Attilio Fontana che ha dichiarato che bisogna andare avanti con il Salva Milano. Sosteniamo il suo pragmatismo: questo intervento è perfettamente in linea con lo stile di Forza Italia.