San Siro, il timing di Sala: due mesi alla Soprintendenza, tre ai club
Stadio di Milano, sessanta giorni per decidere sul vincolo del secondo anello di San Siro, novanta giorni a Milan e Inter per decidere sulla demolizione
San Siro, il timing di Sala: due mesi alla Soprintendenza, tre ai club
Novanta giorni dati dal Comune di Milano a Inter e Milan, a decorrere da metà aprile, per decidere se procedere con la demolizione del Meazza e la costruzione del nuovo impianto accanto. Un paio di mesi, a decorrere da meta' maggio, perche' la Soprintendenza si esprima su un eventuale vincolo sul secondo anello della Cattedrale. Questo, sintetizzando, il timing che tiene insieme gli almeno due capitoli della storia: il vincolo e le intenzioni delle squadre da una parte, le ripercussioni politiche dall'altro.
Intanto la parziale novita' nelle parole della Soprintendente Emanuela Carpani che, durante l'incontro coi club a Palazzo Marino, ha spiegato il sindaco Giuseppe Sala a margine di un evento in città, "e' stata rassicurante sul fatto di gestire la questione e capire che non si puo' aspettare il 2025", anno in cui dovrebbe scattare il vincolo. "Non abbiamo ancora notizie - ha aggiunto - ma io credo che in un paio di mesi la questione sara' chiara, ci stanno lavorando", ha assicurato poi Sala, precisando che "non e' la sola Soprintendenza che decide, ma un sistema un po' piu' largo" che include "la soprintendenza a Roma".
Resta il fatto, per il sindaco, che "il problema del vincolo e' importante" perche' "se dovessero porre un vincolo sul secondo anello le squadre probabilmente decideranno di andare a Sesto o a Rozzano. E' un dramma? No, ma non e' una bella cosa dal mio punto di vista".
San Siro, le divisioni interne alla maggioranza a Milano
C'e' poi l'altro capitolo della saga, quello appunto che riguarda le spaccature interne alla maggioranza di Palazzo Marino. Lunedi' un gruppo di consiglieri di centrosinistra - Fedrighini e Orso della lista Sala, Monguzzi dei Verdi, Vasile, D'Amico, e Romano del Pd - hanno presentato in Consiglio comunale la richiesta di discutere subito una mozione, primo firmatario Enrico Fedrighini, in difesa della pista dell'Ippodromo La Maura. Obiettivo della mozione tutelare La Maura e dunque impedire al Milan di realizzarvi il nuovo stadio. Ma la richiesta e' stata respinta, con voto contrario della stessa maggioranza. Tutto rinviato almeno fino a quando i capigruppo di centrosinistra e centrodestra incontreranno il sindaco per fare il punto sullo stadio. L'ipotesi in calendario e' il 15 giugno.
Sala: "Ipotesi La Maura difficile. E il Milan lo sa"
"Non so se fosse gia' stata fissata la data o se era qualcosa di indicativo - ha affermato in mattinata Sala - Io li incontro pero' a oggi non ho nessuna novita' e non saprei cosa dire perche' le squadre hanno chiesto di avere altro tempo (90 giorni, ndr), per cui prima non saprei davvero cosa dire ai capigruppo", ha ribadito. "Il vero tema e' che l'ipotesi La Maura e' un'ipotesi difficile, lo sa anche il Milan" dopodiche' "io per serieta' ho detto che prima di escluderla va visto il progetto". Nessuna chiusura pregiudiziale, insomma, a una condizione: "Il Meazza nuovo vicino al Meazza e' incompatibile con la sussistenza del vecchio, quello e' l'unico limite su cui sono categorico: non posso caricare i cittadini residenti nella zona di 150 giorni all'anno di traffico, rumore e caos".