Sanità lombarda, il Pd lancia una proposta di legge di iniziativa popolare

Affaritaliani.it Milano ha raccolto le dichiarazioni del capogruppo Pd Pierfrancesco Majorino e del Consigliere regionale Pd Carlo Borghetti: VIDEO

Milano

Sanità lombarda, il Pd lancia una proposta di legge di iniziativa popolare

Un progetto di legge di iniziativa popolare per cambiare la sanità lombarda. È quanto ha annunciato il gruppo regionale lombardo del Partito Democratico questa mattina, venerdì 23 febbraio in occasione della prima conferenza regionale sulla sanità, dal titolo “la Salute è un diritto”, in corso oggi e domani a Milano a Palazzo Pirelli. A concludere i lavori sabato 24 febbraio sarà la Segretaria nazionale del Pd Elly Schlein.

Affaritaliani.it Milano ha raccolto le dichiarazioni del capogruppo Pd Pierfrancesco Majorino e del Consigliere regionale Pd Carlo Borghetti che puntano l’attenzione sulla necessità di azioni concrete per l’abbattimento delle lista d’attesa e sulle limitazioni al ricorso dei privati.

Majorino: “Dobbiamo fermare la privatizzazione strisciante ed eliminare le liste d’attesa”

 

“Io credo che a un anno dalle elezioni regionali possiamo intanto dire che Fontana e Bertolaso sono bocciati su tutta la linea perché la sanità oggi è da ricostruire – dichiara il capogruppo Pd Pierfrancesco Majorino -. E in questi mesi abbiamo avuto solo chiacchiere, nessun tipo di atto vero, effettivo, profondo, di rilancio e ripensamento del servizio sanitario regionale, della sanità pubblica. Per questo presentiamo una legge di iniziativa popolare che mira a modificare i principi di fondo attraverso i quali si determinano le scelte in sanità a livello regionale, a partire dal tema dell'equivalenza tra pubblico e privato, tema per noi fondamentale, perché dobbiamo evitare che l'equivalenza voglia dire, praticamente, la privatizzazione strisciante. Per questo diciamo che occorre cancellare il termine equivalenza e sostituirlo con integrazione. Ma soprattutto, concretamente, ciò vuol dire costruire il centro unico di prenotazione per la gestione delle liste d'attesa entro dodici mesi e non entro tre anni come pensano di fare Fontana e Bertolaso, mettendo un vincolo: il privato che non sta nel Centro unico di prenotazioni non riceve risorse pubbliche a nessun livello. Un vincolo sancito per legge e non solo a chiacchiere. E questa è una sfida che lanciamo a chi governa a essere coraggiosi. La nostra legge di iniziativa popolare, inoltre, mira a riorganizzare la dimensione territoriale dei servizi, perché non abbiamo la possibilità di promuovere buone ed efficaci politiche riguardanti la salute se non irrobustiamo una rete territoriale che va molto oltre gli ospedali”.

Borghetti: “Il nostro progetto di legge si fonda su universalità e priorità dei servizi territoriali”

“Il progetto di legge – spiega Carlo Borghetti, Consigliere regionale lombardo Pd – è composto da due articoli, ed è una modifica della legge regionale n. 33 del 2009, come modificata dalle riforme Maroni del 2015 e Fontana-Moratti del 2021. L’intento è quello di riscrivere i principi, togliendo l’equivalenza tra sanità pubblica e sanità privata e obbligando la Regione a fare programmazione e a governare l’offerta fornita dagli operatori privati, indirizzandoli verso le prestazioni maggiormente necessarie. Quattro i principi che vengono introdotti: universalità del servizio, centralità della prevenzione, priorità dei servizi territoriali, governo pubblico degli erogatori”.

“La modifica dei principi, se approvata – prosegue – porterebbe con sé la necessità di modificare di conseguenza tutto il resto della legge. Il Pd ha scelto lo strumento della legge di iniziativa popolare, su cui nelle prossime settimane inizierà la raccolta firme, per forzare il Consiglio regionale, come da regolamento, ad esprimersi entro nove mesi”.

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