Scala, la Cub avvia una petizione contro la presenza della Meloni alla Prima

La Confederazione Unitaria di Base del teatro milanese contesta in particolare i tagli alla cultura, criticando anche Sala e Fontana

Milano

La Cub della Scala avvia una petizione contro la presenza della Meloni alla Prima

Una petizione su Change.org contro la presenza alla Scala il 7 dicembre della premier Giorgia Meloni. A lanciare la campagna è la Confederazione Unitaria di Base del teatro milanese. La motivazione è la provenienza dal "fronte della gioventù" della presidente del Consiglio ma anche la manovra per i tagli che prevede, a partire da quelli "con la motosega" alla cultura. Una critica, quella per i tagli, rivolta anche al sindaco Giuseppe Sala e al governatore Attilio Fontana, che hanno annunciato tagli dei contributi, a cui chiedono di non sedersi nel palco reale. "Per queste semplici ed elementari ragioni - scrivono nella petizione -, diciamo alla Signora Giorgia Meloni 'stattene a Roma, a Milano non sei benvenuta'.

Scala, Sgarbi dà ragione ai sindacati e attacca Sala

"Hanno ragione i sindacati, il dimezzamento dei fondi ai teatri da parte degli enti locali è inaccettabile. Esorto il presidente della Regione Fontana, che mi ha gentilmente invitato alla prima della Scala, a sollecitare il Comune di Milano che si è manifestato con questa inammissibile dichiarazione del sindaco Sala: 'Ai sindacati che dicono 'la cultura non si tocca', io rispondo: allora tocco il trasporto pubblico per i disabili, tocco gli asili?'". Così il Sottosegretario di Stato alla Cultura Vittorio Sgarbi ribatte al sindaco di Milano Giuseppe Sala. "Una contrapposizione - ribatte il Sottosegretario Sgarbi - inaccettabile. La cultura è, nella legge, considerata un bene primario per impedire la "disabilità" dei cervelli di cui molti politici danno prova. Il problema infatti è l'equa distribuzione dei fondi, insufficienti per il rispetto dei dipendenti e delle maestranze, mentre i costi di regie faraoniche e incontinenti sono sproporzionati, e le produzioni limitate alla sola Scala, senza condividere i costi con altri teatri, pure enfatizzando il mirabile magistero di registi stranieri. Le regie milionarie sono uno scandalo ovunque, ma in particolare in un Paese creativo come l'Italia. Straniero, tra l'altro, è anche il Sovrintendente".

Scala, Sgarbi: "Valutare l'indicazione di un nuovo Sovrintendente"

"Sarà opportuno quindi - osserva Sgarbi - ripensare al rapporto tra il teatro, la creatività e il popolo, e anche valutare l'indicazione di un nuovo Sovrintendente. Attenzione: nulla contro gli stranieri. Ma per quel che riguarda due simboli assoluti dell'Italia davanti al mondo, due valori nazionali, gli Uffizi, dove pure ha operato un ottimo direttore tedesco, e la Scala, non s'intende perché non si possa, anzi non si debba, indicare un italiano. Ne ho parlato anche con Riccardo Muti, che vuole fermamente in Italia le spoglie del grande Cherubini, sepolto a Parigi, al Pere Lachaise. Per la Scala un musicista italiano vivo è possibile. Da troppi anni - conclude Sgarbi - il Sovrintendente della Scala è uno straniero. Perché non il Sindaco straniero, allora?"

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