Prima della Scala, Segre nel Palco reale con La Russa e Sala

Segre nel Palco reale. Assente Mattarella per la Prima del Don Carlo. La polemica di Cgil e Anpi contro La Russa: "No ai fascisti alla Scala"

di Redazione
Milano

Prima della Scala  al via con il Don Carlo

Prima con il  Don Carlo alla Scala di Milano, che inaugura con Giuseppe Verdi la stagione lirica, diretto dal maestro Riccardo Chailly. Fuori la piazza è presidiata da un imponente schieramento di forze dell'ordine. 

Prima della Scala, molte ospiti vestite di rosso

Alla Scala con un pensiero a Giulia Cecchettin e a Giulia Tramontano e a tutte le vittime del femminicidio: è la scelta di alcune ospiti della Prima che hanno voluto sfatare la tradizione che vieta il rosso a teatro per mandare un messaggio Contro la violenza sulle donne. Sabina Negri, drammaturga, ha indossato delle scarpe rosse e davanti al Piermarini tira fuori le chiavi dalla borsa per far rumore come chiesto dalla sorella di Giulia Cecchettin, mentre il chirurgo plastico Dvora Ancona si è fatta realizzare un abito rosso da Antonio Riva. Tra gli ospiti, anche una signora con un segno rosso sul viso.

 Segre, da ricordare che sono partita dal loggione. La Russa: serata di musica 

"Sono una abbonata della Scala, sono partita dal loggione e questo è un bel punto da ricordare": così ha detto la senatrice a vita Liliana Segre arrivando in teatro dove siederà nel palco reale. "Mi aspetto una grande serata di musica": è quanto ha detto il presidente del Senato Ignazio La Russa all'ANSA alla Scala per la prima.  Alla fine, vince sempre la Scala. Più forte delle polemiche e delle provocazioni, il nostro Teatro, soprattutto nella giornata di Sant'Ambrogio, si eleva su tutto e con la sua maestosità si impone come eccellenza lombarda di cui tutti gli Italiani vanno fieri". Così il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana

Prima della Scala divisa? La soluzione: anche Segre nel Palco reale

In prima fila ci saranno la senatrice Liliana Segre e la figlia Federica Belli Paci, con accanto da una parte il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, e la compagna Chiara Bazoli, e dall'altra il presidente del Senato, Ignazio La Russa, e la moglie Laura De Cicco. In seconda fila il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, il vice presidente del Consiglio e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, la ministra per le Riforme, Maria Elisabetta Alberti Casellati, e il prefetto di Milano, Claudio Sgaraglia. E' la prima volta per la senatrice a vita Liliana Segre, che della Scala è una affezionata frequentatrice ma a Sant'Ambrogio non era mai stata ospite del palco centrale. Si chiude con questa conferma, riferisce Ansa, una giornata in cui sono rimbalzate ipotesi diverse sulla presenza della senatrice con l'ipotesi che lei, il sindaco e La Russa potessero sedere tutti in platea.

La Russa aveva anticipato: "Sarei felice se domani la senatrice a vita Liliana Segre, dove non potrà essere presente il presidente della Repubblica, fosse sul palco d'onore della Scala, anche per ribadire la nostra vicinanza e solidarietà sulle vicende mediorientali".

E Sala, per spiegare la sua decisione di stare a fianco di Segre: "La Russa sa che io non voglio fare polemica, voglio però che, anche in un momento importante dal punto di vista culturale per la storia di Milano come la Prima della Scala, ci sia anche un messaggio politico che, per me, è la vicinanza con la senatrice, per quello che ha dato a Milano. Vuol dire anche riflettere su quello che è il momento e la tragedia che sta succedendo in Medioriente".

La protesta di Cgil e Anpi contro La Russa: "I fascisti non sono graditi alla Scala"

E ci pensano anche i  rappresentanti della Cgil e della sezione Anpi del teatro alla Scala a mettere pepe alla vigilia con un comunicato nel quale hanno annunciato: "I fascisti non sono graditi al Teatro alla Scala. Abbiamo appreso con rammarico che il Presidente della Repubblica non potra' quest'anno presenziare all'inaugurazione della stagione scaligera. Come ogni anno avremmo volentieri portato i saluti di tutti i lavoratori e le lavoratrici del teatro alla piu' alta carica dello Stato. Non parteciperemo invece - si legge nella nota firmata dalle RSA e RLS SLC-Cgil Teatro alla Scala e ANPI Scala - ad alcun cerimoniale di saluto istituzionale rivolto a chi non ha mai condannato il fascismo, le sue guerre coloniali, l'alleanza e la sudditanza al nazismo che ha generato leggi razziali e tanto lutto e miseria al popolo italiano".

Il Teatro alla Scala rappresenta un "luogo democratico e civile, e il nostro sindacato e la sezione Anpi del teatro non possono omaggiare chi ancora non combatte queste politiche" conclude la nota. Quella che era diventata una consuetudine del presidente della Repubblica Sergio Mattarella (che stavolta pero' non potra' presenziare all'opera) di portare un saluto al direttore d'orchestra, agli artisti e a una rappresentanza di lavoratori, durante l'intervallo, in questa occasione potrebbe essere portata avanti dal presidente del Senato Ignazio La Russa, che sara' presente nel palco Reale, con il vice premier Matteo Salvini.

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