Scuola per Ciechi di Milano, i genitori: "Il trasferimento è discriminatorio"
Il Comune di Milano vuole trasferire la scuola di via Vivaio, con alunni disabili, in via D'Annunzio. I genitori intimano Palazzo Marino a ripensarci
Scuola per Ciechi di Milano, i genitori: "Il trasferimento è discriminatorio"
I genitori degli alunni che frequentano la scuola media di via Vivaio 7 a Milano intimano il Comune a cessare la propria "condotta discriminatoria": Palazzo Marino ha infatti deciso di trasferire le attività in un nuovo stabile di proprietà comunale in via D'Annunzio. Decisione che sta trovando fortemente contrari le mamme e i papà. L'istituto è noto come "scuola per ciechi" ed è frequentato prevalentemente da bambini con disabilità psichiche e motorie.Come spiega la missiva inviata dagli avvocati Barbara Legnani e Gaetano De Luca, una vera eccellenza ed un esempio di inclusione, come testimoniano gli ottimi risultati ottenuti dagli alunni nelle prove Invalsi.
Trasferimento in via D'Annunzio: le motivazioni del Comune
Preoccupa per questo l'intenzione di smontare gli equilibri con il trasloco in via D'Annunzio. Motivato da ragioni economiche che gli avvocati dei genitori ritengono tuttavia "infondate": La fondazione Istituto dei Ciechi onlus proprietaria dello stabile in via Vivaio avrebbe infatti "dato la disponibilità a rinnovare il rapporto negoziale ad un canone annuo addirittura inferiore a quello pattuito nel 2010 (550mila euro)".
Perchè la scelta non trova favorevoli le famiglie
E ci sono anche caratteristiche strutturali e organizzative a non convincere: "La struttura di Via D’Annunzio, piena di angoli, dislivelli, colonne e barriere di vario genere, non presenta spazi a geometria variabile e mal si presterebbe ad assicurare quella “flessibilità” del contesto ambientale, fondamentale a proseguire il modello pedagogico, di integrazione e inclusione, caratteristico dell’Istituto". Diverse altri sono i deficiti elencati relativi alla struttura in via D'Annunzio, dall'ubicazione alla presenza di un solo ascensore e di una sola rampa di scale di collegamento al terzo piano, oltre ad ulteriori questioni strutturali legate ai bagni, alla palestra, alla mancanza di un cortile e di un auditorium
Il timore è quindi che si possa andare a violare "il diritto degli alunni in condizioni di disabilità a non subire discriminazioni dirette o indirette, che procurano una lesione ai loro specifici bisogni e fragilità".
"Il Comune di Milano cessi la condotta discriminatoria"
La comunicazione prosegue: "Alla luce di tali considerazioni, la decisione di trasferire la Scuola Vivaio nell’edificio di Via D’Annunzio evidenzia come l'Ente Locale, anziché tutelare e proteggere i bisogni speciali dei piccoli alunni di via Vivaio, assicurando la continuità dell’eccellente progetto educativo-inclusivo in essere da circa mezzo secolo, abbia preferito individuare unilateralmente un plesso scolastico alternativo, che rappresenta tuttavia una soluzione inadeguata e carente in termini logistici e funzionali, di totale ostacolo al mantenimento di una pedagogia dell’inclusione".
La richiesta delle famiglie è dunque per una "cessazione della condotta discriminatoria contestata attraverso la revoca della decisione di trasferire la sede della Scuola di Via Vivaio presso la sede di Via D'Annunzio". Ma i genitori chiedono anche "la predisposizione degli accomodamenti ragionevoli necessari a mantenere la sede della Scuola presso l’edificio di Via Vivaio n. 7, con salvaguardia del progetto educativo e sociale di integrazione ed inclusione". E l'apertura di un tavolo di confronto e condivisione.
Lega: "Trasferire la scuola è una follia"
La battaglia diventa anche politica, con la Lega che si schiera a sua volta contro la decisione del Comune: “Da mesi ripetiamo che trasferire la scuola di via Vivaio nella sede di via d’Annunzio è una follia, perché andrebbero distrutti e dispersi anni di esperienze virtuose e pratiche di eccellenza nell’inclusione dei ragazzi con disabilità”. Lo dichiarano Stefano Bolognini, Commissario Provinciale di Milano della Lega Salvini Premier, Alessandro Verri, Capogruppo della Lega a Palazzo Marino e Deborah Giovanati, Consigliere Comunale della Lega. “Distruggere questo patrimonio sarebbe assurdo – proseguono i tre leghisti –: per questo, chiediamo ancora una volta al Sindaco di ripensare questa scelta a dir poco scellerata e di impegnarsi in ogni modo perché la scuola di via Vivaio resti nella sede attuale. Inoltre, di fronte alla segnalazione dei genitori – concludono – ci appelliamo nuovamente al Prefetto di intervenire per trovare una soluzione al problema”.