Sequestrata la fabbrica-dormitorio cinese a Samarate: centinaia di capi griffati cuciti da operai sfruttati
Lo scandalo dell'azienda senza autorizzazioni che implementava operai in nero e minorenni che vivevano in condizioni pietose
Opificio abusivo a Samarate
Sequestrata la fabbrica-dormitorio cinese a Samarate: centinaia di capi griffati cuciti da operai sfruttati
E' stato scoperto dalla guardia di finanza di Varese, e sottoposto a sequestro dalla stessa, un opificio a Samarate, con annessi spazi utilizzati come dormitori abusivi, dove veniva svolta da cittadini cinesi, sfruttati da loro connazionali, l'attività di confezionamento e produzione di capi d'abbigliamento di alta moda prodotti a 8 euro l'uno e rivenduti a cifre che andavano dai 400 ai 700 euro nella boutique di Milano del marchio Pierre Louis Mascia, come riportato da Milano Today.
Il sequestro
Il sequestro è stato effettuato d'iniziativa e i finanzieri hanno identificato nell'impresa, attiva da soli tre mesi, i cittadini cinesi presenti nel capannone e nei dormitori, tra cui diversi sprovvisti di regolare permesso di soggiorno, alcuni lavoratori "in nero" e minorenni che, in seguito allo sgombero dei locali, sono stati affidati ai servizi sociali.
Le condizioni degli operai
Nei giorni successivi sono stati svolti controlli e ispezioni finalizzati alla verifica delle autorizzazioni necessarie allo svolgimento in condizioni di sicurezza dell'impresa. Dalle indagini, come riportato dalla guardia di finanza in una nota, è emersa la "totale mancanza di qualsivoglia titolo abilitativo e autorizzativo per lo svolgimento dell'attività d'impresa all'interno dell'immobile" e sono state individuate "12 persone di cittadinanza cinese" che non capivano la lingua italiana. Alcune di loro stavano svolgendo "attività lavorativa all'interno della sede dell'impresa, altre trovate a dormire o bivaccare all'interno di locali dell'immobile del tutto fatiscenti e privi di qualsiasi minimo requisito igienico - sanitario". L'azienda, dunque, non solo operava senza nessuna autorizzazione e impiegava anche lavoratori in nero, ma costringeva gli stessi a vivere in condizioni pietose e a dormire dentro la fabbrica stessa.
Denunciato il titolare
Il titolare della società è stato denunciato per i reati di caporalato, sfruttamento, manodopera clandestina e per le gravi violazioni in materia di salute e sicurezza sul Lavoro. Anche il proprietario del capannone sequestrato è stato denunciato per abusivismo edilizio, data la presenza di locali dormitorio non dichiarati.