Sequestrate tre torri al Parco delle Cave di Milano: otto indagati per abusi edilizi

Sequestrato il cantiere delle 'Residenze LAC' a Milano: otto indagati per abusi edilizi. Coinvolti l'assessore all'Urbanistica di Torino e tre dirigenti del Comune di Milano

di Redazione Milano
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Sequestrate tre torri al Parco delle Cave: otto indagati per abusi edilizi

La Guardia di Finanza di Milano ha sequestrato il cantiere delle 'Residenze LAC', situato in via Cancano 5, vicino al Parco delle Cave. Il complesso residenziale, costituito da tre torri con 77 appartamenti, è attualmente al centro di un'inchiesta della Procura di Milano per presunti abusi edilizi, lottizzazione abusiva, abuso d'ufficio e false attestazioni. Secondo l'inchiesta la realizzazione delle Residenze Lac, un complesso di tre torri nell'area del parco delle Cave, sarebbe avvenuta con un permesso di costruzione convenzionato, non qualificando l'opera come un nuova costruzione.

Otto indagati nell'inchiesta: coinvolto l'architetto Mazzoleni, assessore a Torino

L'indagine coinvolge otto persone, tra cui il direttore pro tempore dello Sportello Unico Edilizia del Comune di Milano e tre tecnici di Palazzo Marino. Tra gli indagati c'è anche il progettista della società proprietaria dell'area. L'inchiesta è condotta dai pubblici ministeri Marina Petruzzella e Mauro Clerici, che stanno esaminando le irregolarità nell'iter di approvazione e costruzione del complesso.

Indagato anche 'assessore all'Urbanistica di Torino, Paolo Mazzoleni.  Tra i più noti architetti di Milano è stato  anche presidente dell'Ordine di Milano, dal 2021 è prestato alla politica. E' il progettista della società proprietaria dell'area, già sotto inchiesta per la vicenda della palazzina di piazza Aspromonte. Tra gli altri iscritti sul registro degli indagati anche una partner del suo studio di architettura, Ombra Bruno dello studio BeMa, l'ex dirigente del Comune di Milano Giovanni Oggioni e la proprietaria dell'area dove insiste il progetto immobiliare di via Cancano. Ed ancora Andrea Viaroli, dirigente del Sue, e Riccardo Rinaldi, responsabile del procedimento.

 

Esecuzione del decreto di sequestro

Il sequestro del cantiere è stato ordinato dal giudice per le indagini preliminari di Milano, Lidia Castellucci. I militari del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria hanno eseguito il decreto di sequestro, bloccando di fatto i lavori in corso. Le autorità continueranno le indagini per accertare le responsabilità e le eventuali violazioni di legge commesse durante la realizzazione delle Residenze LAC.

La gip di Milano: "Cantiere progettato vanificando la podestà pubblica a vantaggio di interessi privatistici"

Il cantiere 'Residenze LAC' adiacente al Parco delle Cave di Milano, finito sotto sequestro nell'inchiesta della Procura di Milano, è stato pensato e progettato "vanificando la potestà pubblica di programmazione territoriale" a "vantaggio di interessi privatistici".  Un "importante intervento edificatorio" consentito con una Scia che si collega a un'attività libera, rimessa all'iniziativa del privato" senza nessuna "adeguata valutazione" del "carico" determinato "dall'opera". Come riferisce LaPresse, lo scrive la gip di Milano, Lidia Castellucci. Un sequestro che la gip motiva con la necessità di fermare il "pericolo di aggravamento" dati i "lavori ancora in corso" e la "prosecuzione delle opere" che aumentando il "carico urbanistico" provocano il "pericolo, concreto ed attuale, di lesione degli interessi presidiati dalla normativa edilizia".  

Per la gip "non è prevedibile" un "intervento in autotutela" da parte del Comune di Milano perché i suoi "rappresentanti" sono proprio "i principali concorrenti nei reati" di abuso edilizio, lottizzazione abusiva, falso e abuso d'ufficio contestati dai pm Marina Petruzzella, Mauro Clerici e Paolo Filippini. La convenzione urbanistica è definita priva di "fondamento nello stesso PGT" del Comune di Milano e  "non è stata autorizzata né dal Consiglio comunale né dalla Giunta comunale". La sua "formazione e i suoi contenuti" sono stati decisi "soltanto dallo stesso dirigente che l’ha stipulata".

Quel verbale del 2022: "La struttura commerciale ha divorato la superficie"

Le tre torri poste sotto sequestro sono nate come "totale demolizione" e "ristrutturazione" dell’edificio industriale a un solo piano della ex Pompe Peroni. Sempre LaPresse riferisce di un 'verbale di riunione staff' il 29 marzo 2022 in cui Simona Collarini,  dirigente del Comune di Milano del Settore Pianificazione Urbanistica Generale (non indagata), dichiara: "Dobbiamo cercare di non ripetere situazioni come via Cancano, dove la struttura commerciale 'ha divorato' gran parte della superficie fondiaria, obbligando a una soluzione progettuale delle residenze molto impattante di fronte al Parco delle Cave".  La "struttura commerciale" che "ha divorato" l'area sarebbe  il supermercato Lidl che sorge nel lotto accanto alla torri (non sequestrato).