Shiva: spari non per uccidere ma per difendersi da due lottatori
ll trapper si difende dall'accusa di tentato omicidio: avrebbe sparato evitando organi vitali per fermare i suoi aggressori, due lottatori di MMA
Shiva: spari non per uccidere ma per difendersi da due lottatori
La difesa del trapper Shiva, alias di Andrea Arrigoni, ha sostenuto la tesi della legittima difesa davanti ai giudici del Tribunale di Riesame di Milano investito del ricorso contro l'ordinanza della gip Stefania Donando che ha portato lo scorso 26 agosto il cantante in carcere con l'accusa di tentato omicidio per aver sparato e ferito due presunti suoi aggressori. Con la pistola prelevata da uno zaino Arrigoni il precedente 11 luglio all'interno del cortile degli uffici della sua casa discografica a Settimo Milanese non avrebbe quindi esplosi i colpi per uccidere, ma in reazione all'aggressione subita dai due lottatori di MMA poi feriti alle gambe.
Shiva: il tribunale il referto che attesta la frattura della mandibola
In udienza gli avvocati Daniele Barelli e Marco Campora hanno prodotto un referto medico che attesta la frattura della mandibola provocata dai colpi di Alessandro Maria Rossi, 25 anni, e Walter Pugliesi, 30 anni, indagati nell'ambito dello stesso episodio per violazione di domicilio. Ai giudici i legali hanno chiesto l'annullamento della misura cautelare in carcere e in subordine l'affievolimento negli arresti domiciliari. Le indagini della pm Daniela Bartolucci sono condotte dalla Squadra mobile.