"Spogliate e umiliate": 13 attiviste di Extinction Rebellion denunciano la questura di Brescia
Presunti abusi, sequestro di persona perquisizioni degradanti e arbitrarie, e violenza privata: la denuncia delle attiviste per il clima dopo i fatti del 13 gennaio
"Spogliate e umiliate": 13 attiviste di Extinction Rebellion denunciano la questura di Brescia
Tredici attiviste per il clima appartenenti al movimento Extinction Rebellion hanno presentato denuncia contro le questure di Brescia e Roma per presunti abusi, contestando i reati di sequestro di persona, perquisizioni degradanti e arbitrarie, e violenza privata. Le denunce si riferiscono in particolare ai fatti avvenuti a Brescia il 13 gennaio scorso, in occasione della manifestazione contro la fabbrica Leonardo.
Secondo quanto riportato dal movimento attraverso i propri canali social, dopo oltre sette ore di fermo presso la questura bresciana, sono state rilasciate 23 persone, tra attivisti di Extinction Rebellion, Palestina Libera e Ultima Generazione. Alcune attiviste, assistite dall'avvocato Gilberto Pagani, hanno dichiarato di essere state costrette a spogliarsi e a eseguire piegamenti sulle gambe durante le perquisizioni, una pratica che – sottolineano – non sarebbe stata imposta alle persone di sesso maschile. Tutti i fermati sono stati denunciati per reati che il movimento definisce "pretestuosi" e alcune delle attiviste sono state raggiunte da fogli di via obbligatori da Brescia.
La questura respinge le accuse: "Nessun abuso, dignità garantita"
La Questura ha respinto le accuse, dichiarando che "non c’è stato alcun abuso". In una nota, si specifica che le perquisizioni sono state effettuate seguendo le procedure previste, con il coinvolgimento di personale femminile per le donne, e che i piegamenti richiesti avevano come obiettivo esclusivo la verifica dell’eventuale presenza di oggetti pericolosi. “In ogni momento – conclude la Questura – sono state garantite la riservatezza e la dignità delle persone”.
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