Stadio dell’Inter a Rozzano, il sindaco: "Spero che si possa concretizzare"

Gianni Ferretti, sindaco di Rozzano, ad Affaritaliani.it Milano: "Io rimango con i piedi per terra e non voglio illudermi di nulla". L'intervista

di Nicolò Rubeis
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Il sindaco di Rozzano, Gianni Ferretti
Milano

Stadio dell’Inter a Rozzano, il sindaco ad Affaritaliani.it Milano: "Spero che si possa concretizzare"

"L'Inter vorrebbe cominciare nel nuovo stadio il campionato 2028-2029. Non rimane che vedere se entro il 30 aprile presenteranno un progetto e uno studio di fattibilità". Il sindaco di Rozzano Gianni Ferretti è pronto ad accogliere a braccia aperte la società nerazzurra, che ha presentato le sue intenzioni anche al presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana: "Io rimango con i piedi per terra e non voglio illudermi di nulla, ma spero che si possa concretizzare" commenta Ferretti in un'intervista ad Affaritaliani.it Milano. Rispondendo anche alle parole del sindaco di Milano Giuseppe Sala sulle difficoltà che potrebbe incontrare un Comune come Rozzano per esempio nella gestione della sicurezza: "Chiaramente ci dovremmo strutturare, ma non è questo quello che ci spaventa".

Ferretti, a che punto siamo?
Lo scorso 3 ottobre il Consiglio comunale ha approvato il Pgt con un'osservazione fatta dalla proprietà dell'area in cui chiedevano di inserire la parola 'stadio' tra le possibili costruzioni nella zona. Entro 60 giorni da quell'approvazione il Pgt diventerà ufficialmente efficace e da lì partirà tutto l'iter. Poi nel frattempo dovranno presentare un progetto e uno studio di fattibilità.

Per molti l'Inter su Rozzano, e il Milan su San Donato, stanno solo 'bluffando'. Lei nota concretezza nella società nerazzurra?
Secondo me una certa concretezza ce l'hanno e vorrebbero cominciare il campionato 2028-2029 nel nuovo stadio. I tempi non sono così larghi da poter aspettare, evidentemente, azioni da parte di qualcuno che fino a ieri non gli ha concesso quello che i club pensavano di fare... poi da qui a dire che lo stadio si farà a Rozzano o a San Donato ce ne corre. Secondo me Milano non è ancora fuori gioco.

Milan e Inter si sono affiancate al Comune di Milano nel ricorso contro il vincolo sul secondo anello del Meazza.
Questo ricorso lo ha fatto il Comune e non sarebbe comunque risolutivo. Da quello che mi è dato di sapere il problema è l'abbattimento. Se dovessero eliminare il vincolo sicuramente si aprirebbero maggiori possibilità per Milano che, a oggi, resta comunque un interlocutore per le due squadre.

Che stadio sarà, nel caso, a Rozzano?
Uno stadio da 70mila posti, anche perché non avrebbe senso farne uno più piccolo. Milan e Inter superano i 70mila spettatori ogni domenica, con chiunque si giochi. Non credo che rinunceranno a 10mila spettatori a partita. L'area individuata dall'Inter è sicuramente strategica perché è collocata di fianco alla Milano-Genova, ci passa la Milano-Pavia, la tangenziale ovest e c'è un capolinea della metropolitana nel Comune di Assago. Da lì, per raggiungere lo stadio, basterebbe una passeggiata di 7-8 minuti.

Sulla viabilità chiedete le maggiori garanzie?
Sì, perché non si può pensare di costruire uno stadio senza adeguare in maniera importante la viabilità e i trasporti. Quando l'Inter si è presentata da noi abbiamo messo sul tavolo questi argomenti. Ma loro ne erano già consapevoli.

Sala dice che a livello di sicurezza sarebbe poco gestibile un stadio a Rozzano, specie per il basso numero di vigili.
Ma di fronte a un'opera di quella portata è chiaro che poi ci si deve strutturare di conseguenza. Oggi abbiamo 50 agenti di Polizia locale con cui gestiamo la città e sono un buon numero. Da qui al momento in cui cominceranno eventualmente le costruzioni, ci sono gli spazi e i tempi per adeguare tutto: la sicurezza non è un argomento che ci spaventa. E comunque io sono abbonato all'Inter e a San Siro vedo sempre tanta Polizia e tanti Carabinieri. Ci sono anche i vigili, ma non sono loro che prevalgono per la gestione dell'ordine pubblico.

Non teme gli ambientalisti?
La nostra è una situazione diversa, perché quell'area è privata e non comunale ed è anche già destinata ad evolversi con diritti edificatori che risalgono al 1993 e che sono incancellabili. C'è poco da fare gli ambientalisti, anche perché per quella zona c'è da scegliere fra fare uffici, alberghi e attività commerciali o lo stadio. E credo che non ci sia nemmeno da discutere su quale sia la soluzione migliore.

Quindi lei è fiducioso?
Rimango sempre con i piedi per terra, non voglio illudermi di nulla e mi auguro che lo stadio a Rozzano si possa concretizzare. L'unica cosa è ormai aspettare lo sviluppo degli eventi e vedere se entro il 30 aprile, data in cui scadrà la prelazione che l'Inter ha con i proprietari del terreno, presenteranno un progetto e uno studio di fattibilità.