Stadio Milano: ancora un rinvio, Tar solleva 'problemi di competenza'

La causa è stata aggiornata al prossimo 5 dicembre, prima udienza disponibile al Tar Lombardia per discutere delle cosiddette "sospensive"

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Stadio Milano: ancora un rinvio, Tar solleva 'problemi di competenza'

Ancora un rinvio per decidere sul futuro dello Stadio San Siro di Milano. Il Tar per la Lombardia - secondo quanto riporta l'agenzia La Presse  - ha sollevato problemi di "competenza" nel ricorso intentato dal Comune di Milano contro i pareri preliminari della Soprintendenza e della Commissione Regionale per il Patrimonio della Lombardia sull'esistenza di vincoli che impediscono l'abbattimento del 'Mezza'. Nell'udienza di questa mattina, davanti ai legali di Palazzo Marino, dei club, dei comitati contrari alla demolizione e del Ministero della Cultura, il giudice relatore della seconda sezione del Tar, Stefano Celeste Cozzi, ha formulato una serie di dubbi sulla possibilità di esprimersi e rimesso la causa a Presidente al Tribunale Amministrativo Regionale.

Stadio Milano, i pareri non sono ancora dei vincoli

Il Comune di Milano chiedeva di sospendere in via cautelare i pareri formulati il 26 e 27 luglio 2023 (su richiesta di Palazzo Marino) da Soprintendenza e Commissione Regionale per il Patrimonio della Lombardia sull'esistenza "dell’interesse culturale per il secondo anello dello Stadio di San Siro" e sulla dichiarazione della Soprintendenza archivistica e bibliografica per la Lombardia che ha definito la tribuna ovest dello Stadio come un "archivio esposto". I pareri non sono ancora dei vincoli, tutele che potrebbero scattare solo nel 2025 quando il secondo anello 'festeggerà' i suoi 70 anni, ma comunque in una data che precede la cerimonia di apertura delle Olimpiadi invernali di Milano-Cortina prevista a San Siro nel 2026 secondo il dossier olimpico e prima della possibile demolizione del Meazza che sarebbe da effettuare nel 2027. Nonostante ciò secondo Palazzo Marino quegli atti degli enti per la tutela del patrimonio culturale "limitano notevolmente le possibilità di interventi edilizi sullo Stadio, con conseguenti pesanti ricadute economiche in termini di spese di gestione e di conservazione forzata del bene" e rischiano di "mantenere in vita" lo Stadio come "un involucro vuoto" che a causa della decisione di Inter e Milan di "abbandonare il campo da gioco" è "destinato comunque ad un inesorabile declino".

Stadio Milano: la causa è stata aggiornata al prossimo 5 dicembre

La causa è stata aggiornata al prossimo 5 dicembre, prima udienza disponibile al Tar Lombardia per discutere delle cosiddette 'sospensive'. Entro quella data il Presidente del Tribunale dovrà decidere sulla competenza e assegnare la causa alla sezione specializzata, a meno che il Comune di Milano non rinunci alla richiesta cautelare per discutere direttamente nel merito della vicenda. Nel procedimento si sono costituite anche Inter e Milan assistite rispettivamente dagli avvocati Ada Lucia De Cesaris, Francesca Colombo e Marta Clara Silvana Spaini, Tommaso Sacconaghi. Undici fra architetti ed esponenti dei gruppi ambientalisti di San Siro e del Comitato promotore del referendum sulla Stadio hanno depositato memorie, difesi dall'avvocato Veronica Dini. Nei giorni scorsi sono stati depositati al Tar anche gli atti di costituzione del Ministero della Cultura che aveva anticipato mesi fa le proprie intenzioni a 'difesa' dello Stadio con le dichiarazioni ai giornali del sottosegretario Vittorio Sgarbi.