Statale, Montani (Obiettivo Studenti): "Università trasformata in ring". VIDEO

Lo scontro tra studenti pro-Palestina e attivisti di Lotta Comunista. Salta l'Open Day. Montani (Obiettivo studenti): "Danno non solo economico". Intervista

di Chiara Pisani
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Rissa alla Statale di Milano
Milano

Statale, Montani (Obiettivo Studenti): "Università trasformata in ring". VIDEO

Continuano le tensioni alla Statale di Milano. Per la seconda volta nell'arco di pochi giorni ieri l'ateneo è stato teatro di una rissa violentissima tra gli studenti pro-Palestina - che da dieci giorni stanno occupando gli spazi dell'università con le loro tende -, e un gruppo di attivisti di Lotta comunista, esterni, invece, all’acampada. Questi ultimi prima avrebbero tentato di distribuire volantini, poi dopo l'"invito" ad allontanarsi, è avvenuto lo scontro. Insulti, calci, pugni e urla: il clima in Via Festa del Perdono è talmente teso che il magnifico rettore Elio Franzini è stato costretto a rinviare l'Open Day, inizialmente previsto per questo sabato, al prossimo 22 giugno. Il sentimento diffuso tra studentesse e studenti è "che si stia rendendo l'atrio del nostro ateneo una sorta di ring", spiega Elia Montani, coordinatore di Obiettivo studenti e attuale presidente della Conferenza degli studenti.  

Video dalla pagina YouTube di Corriere Univ

 

La lite andata in scena ieri pomeriggio è stata un episodio piuttosto deplorevole...

Francamente trovo assurdo che si renda l'atrio di un'università un luogo in cui picchiarsi. Questo vale, in questo caso, soprattutto per coloro che hanno aggredito ma resta una riflessione generale, per la quale nuovamente mi trovo a chiedere come stiamo rendendo la nostra università e in che direzione vogliamo che essa vada e cosa vogliamo che essa sia. Credo che servirebbe realmente riflettere su questo e chiedersi che contributo si possa dare in un momento storico di crisi internazionale come quello attuale. L'atteggiamento dei militanti di Lotta Comunista, che arrivano da fuori ed entrano nell'atrio per fare a botte, mi sembra che non stia né in cielo né in terra. Spiace tanto, ed è un sentimento diffuso tra studentesse e studenti, quello che si stia rendendo l'atrio del nostro ateneo una sorta di ring.  

Che clima si respira attualmente nell'ateneo?

Il clima è attualmente disteso, per quanto lo possa essere quando mezza università è occupata: infatti, oltre all'atrio, anche altri luoghi dove gli universitari studiano durante il giorno sono resi inagibili per le condizioni igienico-sanitarie e di pulizia. Ecco, questo causa un po' di disturbo ma niente di eccessivo soprattutto perché sono pochi gli studenti in università adesso che le lezioni sono terminate.

Nel comunicato redatto, gli studenti pro Palestina scrivono: "Oggi, 21 maggio, all'università Statale si è verificata un'aggressione squadrista e sionista". Di Lotta comunista non c'è più traccia...

So che hanno posizioni diverse in merito al tema 'accordi dentro le università' e in merito al conflitto in toto. Non so se si possa parlare di cortocircuito perché da quello che so sono realtà in conflitto da sempre. Allo stesso tempo quanto più mi preoccupa è che sia per gli uni che per gli altri, l'altra parte non può esprimersi.  Sul comunicato mi sembra sia entrata in gioco una retorica che fa di tutta l'erba un fascio. Non credo che l'oggetto nel caso di ieri fosse un attacco sionista quanto un attacco dall'una e dall'altra parte alla libertà di espressione, oltre al fatto che il comunicato credo fosse volutamente provocatorio. Spero però che non sortisca alcun effetto.

A causa dell’occupazione, la Statale ha deciso di rimandare l’Open Day. Quali sono le conseguenze?

Sicuramente c'è un danno d'immagine e un danno economico perché l'Open Day era stato pagato e c'è un danno anche per l'orientamento di queste studentesse e studenti che avrebbero ricevuto informazioni importanti. Però oltre a tutte queste tipologie di danni che sono importanti ma passano in secondo piano, la cosa piu rilevante è stata quella secondo la quale chi manifesta ritiene che sia realmente un contributo alla causa della pace quello di interrompere l'Open Day, il cui scopo sarebbe stato quello di aiutare gli studenti a scegliere il proprio percorso futuro. Quello che a me preoccupa maggiormente è che sia voluto impedire un momento di questo tipo, che avrebbe avuto un risvolto assolutamento positivo per i partecipanti.