Tamponi per i voli dalla Cina, Fontana: "A noi diedero dei razzisti..."

Covid, il ministro Schillaci impone l'obbligo di tamponi per chi arriva dalla Cina, il governatore lombardo: "Raccolto subito l'allarme"

Attilio Fontana
Milano

Tamponi per i voli dalla Cina, Fontana: "A noi diedero dei razzisti..."

Il ministro della Salute, Orazio Schillaci, "ha raccolto subito" l'allarme dei positivi al covid che arrivano dalla Cina e "ha introdotto l'obbligo del tampone", non come e' avvenuto "in passato". A dirlo e' il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, ricordando come prima che scoppiasse l'epidemia di covid nel 2020, "io e Fedriga mandammo una lettera al governo per chiedere che le persone provenienti dalla Cina venissero messe in quarantena e ci hanno detto che eravamo razzisti".

Bertolaso: "A Malpensa quasi un positivo su due dalla Cina"

"La Lombardia ci ha visto lungo, forse perché è stata la Regione che ha pagato il prezzo più alto nella prima ondata". Cosi' Guido Bertolaso, assessore al Welfare dall'inizio di novembre, in una intervista al Corriere della Sera rivendica di essere stato il primo a riproporre il tampone anti-Covid a chi arriva dalla Cina. "Direi che l'esperienza conta. Lo dico da uomo abituato a gestire le emergenze. Non posso che valutare positivamente la decisione del ministro Schillaci di imporre l'obbligo. Un'iniziativa che va nella direzione della tutela della salute dei cittadini e che ci permetterà di monitorare l'evoluzione della "situazione Covid""

"Ho scelto di avviare l'attività di testing senza diffondere l'informazione perché volevo capire se ci trovavamo di fronte a un problema vero oppure no: una prudenza per evitare di diffondere preoccupazioni eccessive. Dopo aver proposto il tampone ai passeggeri dei primi due voli, abbiamo subito comunicato i risultati. Devo dire che la nostra non è stata un'iniziativa azzardata né sbagliata: sono emersi 97 positivi su 212 testati, quasi uno su due". "Identikit dei contagiati? Turisti cinesi o residenti in Italia, ma di origine cinese. Il 75 per cento di loro era diretto verso una meta non lombarda, il 16 per cento invece a Milano o nell'hinterland. Nella maggior parte dei casi hanno un'età compresa tra i 16 e i 65 anni. Sintomi? Pochi o assenti. Ora si trovano in isolamento ed è stato avviato il tracciamento dei loro contatti stretti".

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