Toia (Pd): l’idea di ridurre il peso dell'Ue è dannosa

"In lista non abbiamo personaggi discutibili o inaccettabili come può essere Roberto Vannacci, ma candidati che portano la loro esperienza da mondi diversi"

Nicolò Rubeis
Patrizia Toia
Milano

Toia (Pd): l’idea di ridurre il peso dell'Ue è dannosa

"Altro che meno Europa... se vogliamo un'Ue forte ci vuole più Europa". Patrizia Toia, europarlamentare uscente del Pd, è in corsa nel Nord-Ovest per un quinto mandato a Bruxelles dopo la deroga ricevuta dal partito: "Io ho dato disponibilità, evidentemente è stata riconosciuta la mia esperienza che a livello europeo conta molto, così come le competenze acquisite". Toia si dice soddisfatta anche delle liste del Pd, nonostante qualche malumore interno per le candidature esterne: "Non mi sono mai opposta ai candidati civici. Anzi, credo che rappresentino in pieno la volontà di essere un partito largo". Secondo Toia è fondamentale arginare l'avanzata della destra anche in Europa: "La loro idea di ridurre il peso dell'Ue è dannosa". Per l'esponente dem anche Mario Draghi dovrebbe avere un ruolo: "Può essere una risorsa per l'Europa".

Toia, quanto è difficile far capire agli elettori quale è la posta in palio?
Molto complicato. C'è sempre il rischio che l'Europa sembri un'entità lontana e distaccata quando la maggior parte delle scelte passa da lì. In passato l'Europa poteva anche fare coordinamento delle politiche, oggi si deve assumere una responsabilità maggiore. Penso, per esempio, alle decisioni da prendere per l'industria o per la coesione sociale.

Sarà una maggioranza più spostata a destra?
Non credo che la sinistra e i socialisti resteranno fuori dalla maggioranza. Ci sarà un assetto più spostato verso i conservatori ma l'asse con i popolari rimarrà. Ma è altrettanto vero che c'è bisogno di un risultato che non sancisca la vittoria della destra che aggreverebbe ancora di più il quadro che vediamo in questa Italia 'nazionalista'. Ridurre il peso dell'Europa è un'idea dannosa, che porterà solo i Paesi più forti a sostenere le proprie imprese e a fare scelte sociali. Se va avanti la concezione della destra di un'Europa debole che non crede nella solidarietà tra Paesi l'Italia rischia davvero molto.

Persone come Mario Draghi dovranno avere un ruolo?
Per la presidenza della commissione europea come progressisti abbiamo indicato il commissario Ue al Lavoro e ai Diritti sociali Nicolas Schmit. Ad ogni modo sono convinta che negli assetti futuri dell'Europa le personalità più importanti debbano trovare una collocazione. Draghi è una persona che può dare molto all'Ue, in qualsiasi ruolo.

Sulla sua candidatura, per la quale è stata necessaria una deroga, c'è stata discussione nel partito.
Accanto a qualche legittima posizione incerta sulla deroga ho ricevuto centinaia di messaggi molto sinceri di vicinanza. In queste settimane sono stata circondata da una valanga di sostegno. Io ho dato la disponibilità al partito che ha riconosciuto la mia esperienza, fattore che in Europa conta molto. I tedeschi, o anche gli inglesi prima della Brexit, hanno sempre puntato su una lunga permanenza dei deputati per creare continuità.

Anche sugli esterni c'è stato il solito dibattito.
In lista non abbiamo personaggi discutibili o inaccettabili come può essere Roberto Vannacci, ma candidati che portano la loro esperienza da mondi diversi. Cecilia Strada, per esempio, mette in campo la sua competenza sull'immigrazione. I nostri candidati esterni sono la dimostrazione della volontà del Pd di essere un partito largo. Poi chiaramente bisogna tenere in equilibrio la linea politica. Ma personalmente non mi sono mai opposta ai candidati civici.

'Semplicemente Toia' è il suo slogan. Qualcuno l'ha subito accostato alla canzone di Sanremo di Annalisa.
Questo slogan nasce dal fatto che volevo scrivere una lettera agli elettori. Poi ognuno lo può leggere come vuole. Le persone più pop lo interpretano così ma volevo dare risalto a una mia caratteristica, quella di essere una persona molto schietta. Rispetto agli altri candidati sono partita dopo e ho questo piccolo svantaggio. Ma non mi interessa nessun privilegio. Il margine di rischio c'è sempre, le campagne elettorali sono così.

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