Tribunale di Milano, avvocati contro il cartello con scritto "Non disturbare"

La lettera degli avvocati difensori al procuratore di Milano Marcello Viola: "C'è una frattura, nei rapporti con gli uffici della Procura"

Redazione
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Tribunale di Milano, avvocati contro il cartello con la scritta "Non disturbare"

"Abbiamo la sensazione che, al di là dei recenti fatti (caso Pifferi, ndr) che ci hanno portato a proclamare un giorno di astensione, si stia consolidando una frattura che trova il proprio fondamento nelle numerose difficoltà che quotidianamente noi avvocati incontriamo nell'interlocuzione e nei rapporti con gli Uffici della Procura della Repubblica. Difficoltà, sintomatiche di un disinteresse - se non un malcelato fastidio - nei confronti del ruolo del difensore, che i nostri iscritti ci segnalano da diverso tempo e che Le sono state rappresentate più volte, ma persistono tutt'oggi". E' uno dei passaggi della lettera degli avvocati della Camera penale di Milano indirizzata al procuratore Marcello Viola.

La lettera degli avvocati difensori: "Magistrati indisponibili a parlarci"

Nella lunga missiva si chiede di intervenire sulle modalità di interlocuzione con i sostituti procuratori: "si registra persino una certa indisponibilità da parte di alcuni magistrati ad una interlocuzione con i legali nel primo semestre di indagine", tema che - si legge - non può essere lasciato alla "sensibilità" del singolo magistrato. "Riteniamo inaccettabile che vi siano sostituti che ci fanno sentire ospiti sgraditi nei corridoi della procura - ne sono prova alcuni cartelli affissi fuori dalle stanze che vietano di 'disturbare' - mostrando così di non rispettare e non comprendere il ruolo del difensore".