Salone, "Under the Surface": l'installazione di Accurat
Accurat, studio milanese con una sede a New York, firma i contenuti dell'installazione "Under the Surface" raccontando il nostro rapporto con le risorse idriche
Salone, "Under the Surface": l'installazione di Accurat
C’è una storia tutta milanese dietro l’installazione “Under the Surface” che campeggia al Salone internazionale del Bagno (padiglioni 6 - 10). È la storia di Accurat, agenzia data-driven, studio di design che realizza prodotti ed esperienze digitali, specializzato nell’analisi e nella visualizzazione dei dati, nato per volontà di 4 soci, che apre nel 2011 a Milano e a New York per approdare quest’anno al padiglione 10 della 62esima edizione del Salone internazionale del Mobile che apre i battenti (16-21 aprile) alla Fiera di Rho Pero.
Padiglione 10, Salone internazionale del Bagno
“Under the Surface” è un’installazione immersiva, dall’atmosfera ovattata e onirica pensata per far rifletter sul nostro rapporto con l’acqua, svelando e raccontando gli ultimi ritrovati delle tecnologie dell’arredobagno. Accurat, Emiliano Ponzi e Design Group Italia accompagnano il visitatore in un viaggio attraverso un paesaggio sottomarino — un’isola sommersa — alla scoperta dell’importanza fondamentale delle risorse idriche globali e della loro conservazione, il loro ciclico rigenerarsi e l’impatto dell’utilizzo mondiale a livello quotidiano e industriale. Tra i riflessi di luce che provengono dalla superficie e permeano lo spazio, i dati della Banca Mondiale sulle risorse rinnovabili di acqua dolce pro capite, i prelievi di acqua in metri cubi tra utilizzo industriale e domestico per ogni paese e la quantità di precipitazioni in ogni parte del mondo, rappresentati rispettivamente da banchi pesci che si rincorrono, bolle che risalgono a galla e gocce di pioggia che si depositano sul fondale.à
Ologrammi e data sonification: un'esperienza immersiva per sensibilizzare sul risparmio idrico
All’interno di tre caverne sottomarine, in un paesaggio astratto di spugne e coralli, i dati prendono la forma di ologrammi eterei e affrontano grazie alla data visualization temi specifici: il ciclo dell’acqua, l’utilizzo delle risorse e il risparmio applicato. Partendo dai dati delle aziende, in questi tre momenti raccolti all’interno dello spazio si raccontano i progressi tecnologici e manifatturieri introdotti dai brand del settore del Bagno per minimizzare il consumo dell’acqua. Invisibili a occhio nudo, “sotto alla superficie” si scopre come dietro ai prodotti di design più innovativi si nascondano processi produttivi e tecnologie sempre più a ridotto impatto ambientale: un messaggio chiaro e basato su numeri, pensato per porre l’attenzione sulla necessità di un impegno concreto verso una gestione più cosciente delle risorse a nostra disposizione. Il tappeto sonoro prodotto dai dati di contesto sulle risorse idriche globali rende l’esperienza ancora più avvolgente grazie alla tecnica della “data sonification”. E l’isola sommersa diventa un mezzo per parlare di un tema fondamentale e urgente per la sostenibilità ambientale. Un’occasione per prendersi una pausa dalla visita dell’esposizione e riflettere sull’acqua, bene comune a rischio, e su quanto il settore dell’arredobagno si stia adoperando per salvaguardarla. Con un invito ad andare a fondo nell’analisi delle sfide globali, riportando l’attenzione sull’importanza che tutti facciano la propria parte, aziende e individui.
Storia di Accurat: da Nolo a Brooklyn per approdare al Salone
Da Nolo a Brooklyn per approdare sotto le vele di Fuksas con l’installazione immersiva “Under the Surface”, che cofirmano con Emiliano Ponzi e Design Group Italia. È la storia di Accurat, studio di “Data Visualization” nato nel 2011. L’abbiamo fondato in quattro amici: « Io – racconta Gabriele Rossi, managing director New York – Simone Quadri, Giorgia Lupi e Paolo Labbozzetta. Io venivo da un’esperienza con la società di design e animazione che avevo fondato, Giorgia e Simone avevano terminato un’esperienza a Interaction Design lab, costola progettuale indipendente dell’Interaction Design Institute di Ivrea, centro di ricerca di Olivetti e Telecom Italia”. Paolo entra a far parte del progetto come socio finanziario.
Dalla sartoria ai dati: lo studio di Accurat unisce tradizione e innovazione
«Ci siamo incontrati in un momento in cui eravamo senza società alle spalle e con competenze differenti ma complementari- spiega Rossi-: io designer con esperienza nel racconto per immagini, Simone sociologo del territorio con la passione per la statistica, Giorgia architetto che si stava specializzando in information design al Politecnico di Milano e Paolo esperto di mercati finanziari e strumenti derivati. L’unione ideale di queste competenze è stata così la ricerca sui numeri e sul loro racconto visivo. Abbiamo pensato di fondare uno studio di progettazione molto innovativo per l’epoca, che lavorasse con l’informazione come materia prima da plasmare: una realtà che affrontasse progetti di consulenza di alto livello, basati su grosse quantità di dati, con l’obiettivo di organizzarli, capirli e raccontarli in maniera efficace. Fondiamo Accurat, come “accurato”, termine che suona bene anche all’estero, ma soprattutto che ai nostri occhi “compensa la preziosissima creatività italiana con rigore scientifico e validazione matematica”. Siamo in via Lanza a due passi dal Castello Sforzesco, ma soprattutto nell’ex laboratorio di sartoria di famiglia. Ci piaceva l’idea di offrire ai nostri clienti “servizi di design su misura”».
"Data Humanism": la rivoluzione di Accurat nella visualizzazione dei dati
Nel 2012 Gabriele e Giorgia si trasferiscono a New York, in quel momento il posto nel mondo dove si sta sperimentando di più con la visualizzazione dei dati. Apre la sede americana: tra i primi clienti alcune agenzie delle Nazioni Unite e JPMorgan. Accurat diventa pioniere nell’utilizzo dell’intelligenza artificiale applicata. «Da quasi dieci anni nei nostri processi di analisi dati - spiega Rossi - c’è una fase in cui ci facciamo aiutare dall’AI per processare rapidamente grosse quantità di informazioni e suggerire possibili approcci per la loro elaborazione, tutto sempre supervisionato dall’intelligenza umana». Sviluppa così negli anni una filosofia e un metodo di lavoro che definisce “Data Humanism” (“Umanesimo dei dati”): «Invece che utilizzare le forme standard della rappresentazione quali torte e grafici a barre - spiega Rossi – noi scaviamo in profondità per creare visualizzazioni e racconti che arrivino direttamente al concetto. L’attenzione del progettista non deve fermarsi al dato in sé, ma dev’essere capace di “guardare oltre”, arrivando al fenomeno che il dato rappresenta per poterlo restituire in maniera efficace creando empatia e coinvolgimento».
Ma perchè questa passione per i dati? Arte e scienza si incontrano
Ma perché questa passione per i dati? «Ad Accurat viviamo con una sorta di dicotomia interna, un equilibrio tra arte e scienza che ognuno di noi interpreta in modo diverso». E a Milano c’era un grande fermento su queste tematiche: qui si trova il Density Design Lab, fondato nei primi anni Duemila al Politecnico di Milano da Paolo Ciuccarelli che aveva intuito come la gestione della densità di informazioni sarebbe diventata la chiave di lettura della modernità. Grazie alla partecipazione al Settimo programma quadro dell’Unione Europa per il finanziamento di progetti di ricerca e sviluppo in ambito tecnologico, Accurat sviluppa ulteriormente il proprio “core” tecnologico. La società si espande e imbarca altri sviluppatori di software e programmatori. Nel 2013 analizza cosa succede nei vari quartieri a Milano durante il Salone del Mobile partendo dai flussi dei social, nel 2015 grazie alle transazioni delle carte di credito di Unicredit, studia movimenti e tendenze a Milano durante i sei mesi di Expo. Negli anni Accurat diventa partner del Forum Ambrosetti di Cernobbio e del World Economic Forum di Davos. Per IBM realizza interfacce della piattaforma di IA Watson. Collabora con Infratel, la società in-house del Ministero dello Sviluppo Economico, Ing Direct, MoMA, Google, New York Times, Triennale, Starbucks, Gates Ventures, Assicurazioni Generali, NEXI, MIT, Procter & Gamble, TED Conferences, Columbia University e il gruppo LVMH, tra le altre.
Come Accurat ha trasformato un ex opificio in un centro di data visualization
Nel 2019 Giorgia Lupi diventa partner del collettivo americano Pentagram, pur continuando a collaborare con Accurat per clienti come Facebook/Meta, Netflix e Bill & Melinda Gates Foundation. «Dopo gli inizi in via Lanza - racconta Simone Quadri, managing director Milano - abbiamo ripensato il nostro rapporto con lo spazio dell’ufficio, trasferendo lo studio a Nolo, all’interno di un ex opificio ottocentesco. Abbiamo immaginato la nostra sede in parte come laboratorio, in parte come museo: abbiamo creato uno spazio aperto al quartiere per mostre e meetup legati al design, ma anche un luogo di incontro per clienti e collaboratori, dove prendono vita installazioni interattive animate dai dati e i prototipi dei prodotti data-driven realizzati negli anni».
"Salotto": l'ambasciata del design italiano e della cultura a Brooklyn
A seguito di queste sperimentazioni, nel 2023 la sede newyorkese di Accurat fonda a Brooklyn, insieme ad altri professionisti del panorama del design italiano d’oltreoceano, tra cui Emiliano Ponzi e Design Group Italia, “Salotto”, uno spazio condiviso e un laboratorio culturale che diventa ambasciata del design italiano e punto di approdo per la cultura italiana a New York. Qui si organizzano talk, feste, dibattiti, proiezioni, presentazioni di libri ed eventi. Dal 2024 la società si reinventa nuovamente, indirizzando la crescita verso le due aree progettuali nelle quali ha operato negli anni: la digital agency che realizza progetti di comunicazione nonché esperienze e prodotti digitali data-driven per brand e istituzioni e l’innovation lab che lavora a stretto contatto con aziende alla creazione di strumenti software complessi per la gestione, l’analisi e la valorizzazione dei dati.