Università, studenti fuori sede. Milano si conferma la città più cara

Proprio i prezzi alti scoraggiano la domanda, che nel capoluogo meneghino cala dell'1% in 12 mesi

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Università, studenti fuori sede. Milano si conferma la città più cara

Non si ferma la corsa dei prezzi delle stanze in Italia, con rincari diffusi in quasi tutte le principali città universitarie e un dato complessivo nazionale che, rispetto a un anno fa, registra un +7% per le singole. Una crescita dovuta soprattutto al forte incremento della domanda, in aumento del 27% sul 2023, da parte degli studenti fuori sede - ma anche di qualche lavoratore - alla ricerca di un alloggio per il nuovo anno accademico, ormai alle porte. Sono queste alcune delle evidenze emerse dall'ultimo rapporto di Immobiliare.it Insights, proptech company del gruppo di Immobiliare.it, specializzata in big data e market intelligence per il settore immobiliare, che ha esaminato l'andamento dei prezzi e della domanda nel mercato delle stanze nel nostro Paese. "I dati della domanda, in costante crescita, dimostrano come quello delle stanze sia sempre un mercato molto redditizio per i proprietari- afferma Antonio Intini, chief Business Development Officer di Immobiliare.it- Da qui la tendenza al rialzo dei prezzi che osserviamo ormai da diversi anni e che non ha ancora terminato la sua corsa, soprattutto nelle città più gettonate che, ad ogni modo, vivono un momento di crescita dei valori in tutto il comparto e non solo in quello dei posti letto".

Milano si conferma la città più cara, ma la domanda è in calo

Milano oltre a essere per distacco la città più cara d'Italia in cui comprare e affittare casa, si conferma il centro più oneroso anche quando si tratta di prendere in locazione una stanza: una singola costa, infatti, 637 euro al mese, in crescita del 4% rispetto a un anno fa. Proprio i prezzi alti scoraggiano tuttavia la domanda, che nel capoluogo meneghino cala dell'1% in 12 mesi, risultando una delle pochissime aree in tutta Italia, insieme alle sole Padova, Novara e Ancona, a mostrare un decremento dell'interesse. Tutto il contrario di quanto avviene a Roma, dove invece la domanda è in forte crescita (+62%), nonostante canoni che, per una singola, si sono alzati del 9% in un anno, superando di poco il tetto dei 500 euro al mese e fermandosi a 503.