Urbanistica e Procura, Fabrizio Barini (Integrae SIM): no segnali di arresto

Fabrizio Barini, Senior Banker di Integrae SIM: rischio di un black-out per il settore edile? "Dal punto di vista finanziario non sono arrivati segnali"

Nicolò Rubeis
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Mercato immobiliare a Milano
Milano

Urbanistica e Procura, Fabrizio Barini (Integrae SIM): no segnali di arresto, ma possibili ricadute a Milano

Nonostante il clima di incertezza generato dalle inchieste della Procura sull'urbanistica milanese, la città continua ad attrarre capitali dei grandi gruppi immobiliari: "Le banche godono di ottima salute, con utili da record, e non si stanno fermando le erogazioni dei finanziamenti" spiega in un'intervista ad Affaritaliani.it Milano Fabrizio Barini, Senior Banker di Integrae SIM, società specializzata nella strutturazione di operazioni di Equity Capital Market sul mercato Euronext Growth Milan. "La Borsa di Milano continua a essere quella che ha il maggior numero di quotazioni in Europa tra le piccole e medie imprese" aggiunge Barini. Poi "se gli investitori retail nel campo immobiliare, come segnalato recentemente da Bloomberg, continueranno a togliere liquidità o a disinvestire, sono possibili delle ricadute sugli investimenti soprattutto a Milano perché sono i grandi fondi a muovere i grandi progetti".

Barini, non c'è quindi il rischio di un black-out per il settore edile?
Dal nostro punto di vista, che è più finanziario, non sono arrivati questo tipo di segnali. In città non ci sono cantieri 'monstre' che si sono fermati. Per esempio, c'è una società bresciana che stiamo quotando, ossia Palingeo, impresa che opera nel settore della geotecnica e della geognostica per consolidamenti e opere infrastrutturali. Se la Borsa di Milano non fosse attraente nessuno si quoterebbe, a maggior ragione le aziende ramificate nel settore delle costruzioni.

Il comparto però chiede norme per certe per continuare a lavorare.
È chiaro che una paralisi del settore avrebbe sicuramente un impatto per una città come Milano che è ripartita grazie alle grandi opere infrastrutturali. E tenendo anche conto che ci sono tantissime aree da rigenerare. La crisi di progetti come MilanoSesto potrebbe essere la punta di un iceberg che a oggi non vediamo.

Il settore immobiliare che risposte sta dando?
In America sta soffrendo da dopo la pandemia. Sono sempre di meno le società che affittano uffici e si fa più ricorso allo smart-working. La procedura di fallimento ‘pilotato’ della società di co-working WeWork ne è forse l’esempio più lampante. Ma a Milano non è così: le aziende continuano ad affittare e anche le piccole e medie imprese si stanno quotando in Borsa perché ci sono i soldi degli investitori.

L'accesso al credito continua a essere un problema?
La qualità del credito non è peggiorata e le banche italiane hanno marginato: si vede che le imprese pagano. Con il Covid sono state concesse una serie di agevolazioni per l'accesso al credito, delle deroghe rispetto al Patto di Stabilità. Le banche erogavano alle piccole e medie imprese del denaro garantito dallo Stato fino all'80% e così si sono create le condizioni per i grandi profitti bancari. Le imprese ora si trovano a pagare rate più grandi rispetto a quelle che hanno pagato fino ad adesso ed è qui che entrano in crisi. Ma al momento non si vede una ricaduta sul mercato o un deterioramento del credito.

Quali sono i settori più in salute?
I migliori titoli sulla Borsa di Milano sono quelli delle società attive nelle energie rinnovabili, un trend positivo. Ma anche le società che erogano servizi per l'industria edile continuano a reggere. Le cose stanno andando molto bene per le banche. Monte dei Paschi è tornata addirittura a dare dei dividendi dopo 13 anni. Quest soldi le banche li restituiscono in buona parte agli azionisti. E così la città continua ad attrarre investimenti e capitali.



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