Urbanistica, Valcepina (FDI): ”Intervento Corte dei Conti prevedibile
Sull’inchiesta urbanistica e il presunto abuso edilizio la Corte dei Conti ha ipotizzato il rischio di danno erariale. L'intervista alla consigliera di FDI
Inchiesta urbanistica, Valcepina (FDI): ”Intervento Corte dei Conti prevedibile. Servono risposte chiare dal sindaco”
“Da avvocato l’avevo immaginato ci potesse essere questo risvolto. Quello che mi preoccupa è che la responsabilità erariale toccherà anche ai funzionari. Sono molto preoccupata su quello che può succedere negli uffici e sta succedendo: è evidente che c’è il panico a Milano sotto profilo urbanistico”. La consigliera comunale di Fratelli d’Italia, Chiara Valcepina, raggiunta da Affaritaliani.it Milano, ha commentato l’indagine aperta dalla Corte dei Conti per danno erariale, nella vicenda dei presunti abusi edilizi nella realizzazione alcuni immobili come le torri di Crescenzago. L’abuso edilizio scatterebbe se venisse appurato che per realizzare questi complessi residenziali è stato usato una semplice segnalazione di inizio attività, mentre serve in questo caso la licenza edilizia, con i maggiori oneri di urbanizzazione.
Consigliera, cosa ne pensa dell’intervento della Corte dei Conti nelle indagini urbanistiche di Milano?
“Che intervenisse la Corte dei Conti era prevedibile. Io già avevo fatto un’interrogazione depositata un paio di settimane fa al sindaco Sala e all’assessore Tancredi sul caso degli uffici urbanistici e chiedevo anche se questa indagine fosse poi fondata e del seguente danno erariale. Ho domandato anche come si poneva sindaco e Giunta rispetto a questo pericolo. Il perimetro dell’indagine penale comporta l’ipotesi apertura della medesima indagine anche alla Corte dei Conti. Se l’ipotesi di reato è quella di aver fatto opere sulla base di un scia e non di permessi a costruire, è evidente che gli oneri sono diversi. Ora c’è il blocco dell’operatività, per questo la settimana scorsa ho fatto durante il consiglio comunale una dri, domanda a risposta immediata, ho chiesto come garantire la continuità degli uffici. I dipendenti hanno chiesto di essere spostati.
Come hanno risposto sindaco e assessore?
Hanno risposto cogliendo la palla al balzo per fare le uniche dichiarazioni che hanno fatto in Consiglio rispetto a questa vicenda. Hanno detto di aver assunto la delibera di venerdì 23 febbraio per cercare di arginare le conseguenze che questa indagine sta portando sull’operatività degli uffici e la responsabilità dei dipendenti che non vogliono più lavorare lì. Io ho contestato al sindaco di non essere venuto prima in Consiglio a chiarire. Questo per me è un fatto politico: da avvocato non mi sento di giudicare comportamenti quando ci sono delle indagini. Quello che contesto alla Giunta è di non aver avuto una reazione di chiarimenti rispetto al Consiglio. Lo hanno fatto solo in occasione della dri e dopo aver fatto una delibera: doveva essere preceduta da chiarimenti e confronti con il Consiglio. La materia urbanistica è materia del Consiglio. Si poteva ragionare di fare la delibera dopo un dibattito in Consiglio.
La delibera dà una risposta al problema?
Credo che la toppa è stata peggiore del buco. Mi è sembrato uno scarica barile: il testo dice che hanno agito sempre bene e fatto tutto bene, ma a questo punto il dirigente deve agire prendendo spunto da quello che dice l’ordinanza del gip. È un’indicazione vaga. Almeno prima avevano una prassi applicativa. Ora viene detto loro di fare l’esatto contrario di quanto fatto finora. A me suona come togliersi dalle responsabilità. Fino all’altro giorno c’era la circolare uscita a luglio, in realtà ci si è sempre conformati a una prassi. Si consolidava la correttezza del comportamento con una circolare, quindi dando agli uffici uno strumento su come comportarsi. Ora questa delibera di Giunta dice che il Comune no si costituisce parte civile, e abbandona alle indicazioni contenute nell’ordinanza del gip, che tuttavia non è un atto di legge né una sentenza. È un documento che riguarda quelle indagini e quei casi. Sui fatti ce lo potranno dire solo le indagini cosa sta succedendo. Come consiglieri non ci hanno mai dato dettagli ulteriori. Ma qui occorre la responsabilità politica di prendere in mano la situazione, fare chiarezza. Tancredi ha detto che potrebbero esserci 140 situazioni che potrebbero essere simili: anche questo mette in allerta un ufficio. O ci dici quali sono o è il caos.
Gli uffici rischiano di bloccare pratiche e costruzioni già avviate?
Oggi sono tutti bloccati, anche chi ha un permesso a costruire potrebbe avere pregiudizio, sul fatto che vengono ristrette le maglie, si inizia con regole diverse e ora ce ne sono altre. Mi immagino che anche gli operatori che non c’entrano o il cittadino che ha comprato: di fronte alla dichiarazione delle possibili 140 operazioni simili, rischia di vedersi bloccare tutto. Si parla di persone che hanno comprato casa, gente che non riuscirà a rivenderla: per questo va gestita questa fase in maniera propositiva. Così si lascia nel caos, credo che regni un po’ il panico nel settore immobiliare in questo momento. Spero che il sindaco prenda in mano la situazione, che venga a fare delle dichiarazioni vere e prenda dei provvedimenti veri.
Avete sollecitato il sindaco?
Io ho fatto sia un’interrogazione ma ancora non mi hanno risposto anche sull’esito di chi ha comprato, dei cittadini, ho chiesto di definirmi il contorno di 140 posizioni che Tancredi ha dichiarato e di venire a fare chiarezza. Vedremo se mi risponderà. Entro 30 giorni arriverà la risposta scritta in caso. Abbiamo chiesto che venga in commissione urbanistica e ci sono anche richieste di consiglio straordinario su questo tema. Il provvedimento preso non è stato all’altezza della situazione. Inoltre, era da anni che non venivano aggiornati gli oneri urbanistici. Lo abbiamo fatto lo scorso aprile ed erano tanti anni che non venivano aggiornati. Mentre la legge regionale prevede ogni tre anni. Di vicende su cui serve chiarezza da parte della Giunta ce ne sono. Anche togliere dubbi rispetto a queste legittime richieste di chiarimenti. Ci vuole trasparenza su come operano gli uffici e su come si intende uscire da questa situazione. È una situazione molto difficile cha ha assunto dei contorni ampi: tanto più sono ampi tanto più Milano rischia di rimanere bloccata.