Visibilia, non cambia la giudice del caso Santanchè: corsa contro la prescrizione
Nonostante il passaggio alla nona sezione penale dal 31 marzo, la giudice Tiziana Gueli presiederà l'udienza preliminare del 20 maggio nel procedimento a carico del ministro
Visibilia, non cambia la giudice del caso Santanchè: corsa contro la prescrizione
Sarà ancora la giudice Tiziana Gueli a presiedere l’udienza preliminare del prossimo 20 maggio nel procedimento a carico della ministra del Turismo Daniela Santanchè, indagata per truffa aggravata ai danni dello Stato (Inps), insieme al compagno Dimitri Kunz e all’ex manager di Visibilia Paolo Concordia. Lo ha stabilito il presidente del Tribunale di Milano Fabio Roia, con un provvedimento motivato dopo l’udienza dello scorso 26 marzo, nella quale è stato concesso un rinvio “per termine a difesa” al nuovo legale della ministra, Salvatore Pino, subentrato da pochi giorni.
Cambio di ruolo, ma il procedimento resta alla Gueli
Dal 31 marzo, Gueli passerà ufficialmente alla Nona sezione penale come giudice del dibattimento. Tuttavia, il Tribunale ha deciso di mantenerla applicata al procedimento Santanchè per "tutte le udienze eventuali successive necessarie alla definizione" dell’udienza preliminare. La decisione è stata presa per garantire il principio di continuità dell’organo giudicante, vista la complessità del caso e la conoscenza approfondita degli atti da parte della giudice, maturata in questi mesi. Inoltre, come specificato nel provvedimento, il fascicolo riguarda fatti a rischio di prescrizione, secondo le imputazioni contestate.
Il nodo della competenza e i tempi del processo
Durante le precedenti udienze preliminari sono state già affrontate questioni procedurali rilevanti, in particolare la richiesta di “retrodatazione” dell’iscrizione nel registro degli indagati per i presunti illeciti relativi a 126mila euro di cassa integrazione Covid erogati alle società riconducibili a Santanchè, considerati dai giudici una truffa continuata. Il 23 ottobre scorso, su richiesta della difesa, la giudice aveva trasmesso gli atti alla Corte di Cassazione per stabilire la competenza territoriale tra Milano e Roma. La Suprema Corte ha poi deciso, a fine gennaio, per la competenza milanese. Il 26 marzo, uno dei difensori della ministra è cambiato e ha ottenuto un rinvio di due mesi per l’esame degli atti. Una proroga considerata compatibile con il principio di ragionevole durata del processo.
L’applicazione della giudice e la norma del CSM
La permanenza della giudice Gueli sul caso è stata concordata con la presidente della sezione Gip-Gup Vincenza Maccora, ed è stata notificata a tutti i magistrati del Tribunale di Milano e al Consiglio superiore della magistratura. La decisione rientra nei margini previsti dall’articolo 16 della circolare 11315/2018 del Csm, che consente l’applicazione temporanea del magistrato a un singolo procedimento già in fase avanzata di udienza preliminare o dibattimento, anche in caso di trasferimento a un diverso incarico interno.