Dacia Duster 4x4: anima Outdoor

Duster 4x4 è la miglior rappresentante dell’anima Outdoor di Dacia: può arrivare dovunque ma lo fa sempre con grande rispetto per la natura

Redazione Motori
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Auto e Motori

Autentica 4x4, Dacia Duster ha cambiato le regole dei Suv, fondendo comfort, e doti offroad a un imbattibile “value for money” dalle dotazioni ai costi d’esercizio

Pochi mesi, oramai, ci separano dall’arrivo della terza serie, per questo abbiamo deciso di provare la versione 4x4, ancora nelle concessionarie almeno fino all’estate prossima, dell’ultimo restyling della seconda serie. Attualmente la 4x4 è disponibile con l’efficiente e pulita unità Blue dCi: da anni tra i motori Diesel più diffusi al mondo. L’allestimento Journey è nel mezzo della gamma 4x4: tra la versione d’attacco Expression e quella top Extreme, dalla quale come dotazioni, non è però molto distante, in realtà non manca nulla e lo speciale verde “Lichen Kaki” strizza l’occhio all’ambiente.

Gli stilemi sono gli stessi dalla vincente prima serie che ha ben più di dieci anni: alta da terra più di 20 cm (214 mm la versione 4x4), sfoggia quell’aspetto massiccio dato dal cofano alto e piatto e dalle fiancate rese muscolose dalla bombatura dei parafanghi. Forme divenute nel tempo così caratteristiche da risultare facilmente riconoscibile. Oggi, ancor più che nel 2010 di nascita, le misure sono considerate compatte, sovrapponibili a quelle dei bestseller B-Suv, lunghi tutti intorno ai 4,3 metri.

Dispone di interni ampi e spaziosi, con pratici vani porta oggetti e dotazioni complete. L’allestimento Journey fornisce anche il sistema di infotanment con display 8” e navigazione, di serie la retrocamera posteriore con sensori di parcheggio, in opzione le telecamere anteriore e laterali (Multiview camera) al costo contenuto di 260 euro. Robusti e facilmente lavabili i tessuti che rivestono i sedili ma anche piacevoli al tatto: confortevoli i sedili anteriori, con supporto lombare quello del guidatore. Pratico il divano posteriore con schienale sdoppiato 1/3-2/3, e capiente il vano bagagli sia per le dimensioni (414 litri) sia per la forma ben squadrata. Apprezzabile quanto ormai rara la vera ruota di scorta, molto utile soprattutto per chi realmente pratica l’offroad (optional a 250 euro).

Sotto al cofano l’ultima evoluzione del glorioso Diesel 1,5, con AdBlue per abbattere gli ossidi d’azoto: potenza 84 kW (115 CV) e 260 Nm tra 1.750 e 2.750 giri. È tra i Diesel circolanti più diffusi, non solo su molti modelli dell’Alleanza ma è stato montato anche su Suzuki Jimny e Mercedes Classe A. Offre consumi da record: senza sforzo abbiamo registrato valori migliori di quelli dichiarati, ed emissioni, soprattutto di CO2, inferiori a unità a benzina di pari peso/potenza e con prestazioni più che adeguate al tipo di vettura.

Molto efficace e facile da usare il sistema di trazione integrale. dal il selettore sul tunnel centrale si sceglie una delle tre modalità: 2WD, la sola trazione anteriore; Auto, che in caso di perdita di aderenza dell’asse anteriore invia parte della coppia al retrotreno, e infine LOCK, che non è un vero blocco del centrale ma distribuisce sempre coppia anche al retrotreno fino a 80 km/h.

Geniale l’ottimo cambio manuale a sei rapporti che dimostra l’attento utilizzo delle risorse a disposizione. Infatti, in assenza di riduttore la prima marcia è particolarmente corta, adatta principalmente all’uso in offroad: nella guida di tutti i giorni si può tranquillamente partire in seconda, l’ottima curva di coppia, massima già a 1.750 giri, consente partenze brillanti, senza esagerare, anche in seconda marcia. La sesta, invece, è un overdrive da autostrada: sulle statali si riesce a usarla solo oltre i 70 km/h.

Più che piacevole l’erogazione di coppia e potenza del compatto turbo Diesel: confessiamo che avevamo quasi perso l’abitudine ma ci siamo piacevolmente ritrovati nel lasciar spingere la turbina, anche con un filo di gas, per passare alla marcia successiva prima di superare i 2.200-2.500 giri. L’assetto è adeguatamente morbido ma non cedevole, anzi: corica meno lateralmente di quanto non beccheggi nelle cambiate se si cerca la massima accelerazione.

In conclusione: una vettura controcorrente per coloro che in fuoristrada ci vanno veramente e che non vogliono rinunciare all’erogazione e ai consumi realmente contenuti del motore Diesel. Inoltre, la dotazione è più ricca di quanto si possa pensare: tutto questo a meno di 25 mila euro secondo la filosofia “value for money” di Dacia: what else?