De Meo ACEA: urgente revisione delle norme sul CO2 per salvaguardare competitività e occupazione
I produttori di auto e furgoni chiedono all’UE interventi urgenti per garantire investimenti e occupazione, sostenendo la mobilità a zero emissioni senza compromettere la competitività europea.
I produttori europei di automobili e furgoni, rappresentati dall’ACEA (Associazione Europea dei Costruttori di Automobili), hanno lanciato un appello ai decisori politici dell’Unione Europea
per fare chiarezza entro la fine del 2024. La richiesta è chiara: fornire un quadro normativo stabile per sostenere la transizione verso la mobilità a zero emissioni, senza danneggiare la competitività del settore e l’occupazione.
L’industria automobilistica europea si è impegnata a raggiungere la neutralità climatica entro il 2050 e a rispettare i nuovi limiti di CO2 che entreranno in vigore nel 2025. Tuttavia, senza un’azione politica chiara e tempestiva, il settore rischia di subire gravi conseguenze economiche e strategiche.
L’Appello dell’ACEA
Luca de Meo, Presidente dell’ACEA e CEO del Gruppo Renault, ha sottolineato i rischi legati all’incertezza normativa. “Senza una dichiarazione politica chiara entro la fine del 2024, l’industria automobilistica rischia di perdere fino a 16 miliardi di euro in capacità di investimento. Questo potrebbe tradursi in sanzioni, riduzioni di produzione o accordi svantaggiosi con concorrenti stranieri,” ha dichiarato De Meo.
Il mercato dei veicoli elettrici, attualmente fermo al 13% di quota di mercato, è ben al di sotto del livello necessario per raggiungere gli obiettivi di riduzione delle emissioni. Per colmare il divario, i costruttori hanno bisogno di sostegno politico e misure flessibili che tengano conto delle realtà di mercato.
Proposte per un Sistema Flessibile
L’ACEA ha proposto soluzioni per alleggerire l’onere di conformità, come: Introdurre una conformità media pluriennale: Questo approccio permetterebbe di distribuire gli obiettivi su più anni, mantenendo invariati i target complessivi. Adottare misure graduali: Già utilizzate per i veicoli più pesanti (camion e autobus), queste opzioni sono state proposte per affrontare sfide legate a tensioni commerciali, aumento dei costi di produzione e infrastrutture di ricarica insufficienti. Secondo De Meo, queste misure non compromettono gli obiettivi climatici, ma evitano danni potenzialmente irreversibili al settore. “La flessibilità legale mantiene gli investimenti in flusso e la transizione in carreggiata,” ha aggiunto.
Le Sfide della Transizione Verde
La transizione verso la mobilità a zero emissioni è resa complessa da diversi fattori, tra cui: Tensioni commerciali internazionali che aumentano i costi di produzione. Infrastrutture di ricarica insufficienti per supportare l’espansione dei veicoli elettrici. Riduzione dei sussidi all’acquisto, che rallenta la crescita del mercato. Queste sfide richiedono un approccio equilibrato, che consenta ai produttori di adattarsi senza compromettere la sostenibilità economica e occupazionale.
Un Impegno Condiviso per il Futuro
I membri dell’ACEA hanno già investito 250 miliardi di euro nella transizione verde, ma ribadiscono la necessità di un sostegno politico forte e immediato. La collaborazione tra industria e istituzioni europee è essenziale per garantire che la transizione verso la mobilità sostenibile sia un successo per tutti gli attori coinvolti.