Il glorioso Ciao diventa una moderna ed ecologica e-bike

Ambra Italia ha realizzato un kit di trasformazione che converte un glorioso Ciao Piaggio in una bicicletta elettrica dal piacevole gusto retrò

Auto e Motori
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Il ciclomotore Ciao della Piaggio prodotto dal 1967 al 2006 in milioni di esemplari è pronto per una seconda vita in chiave green: ecco una trasformazione in e-bike

Diverse generazioni di quattordicenni, noi compresi, hanno scorrazzato nelle nostre città con il “motorino” per eccellenza: quel Ciao della Piaggio ha avuto nell’ambito delle due ruote la stessa importanza della Fiat 500 che, insieme alla sorella maggiore 600, ha motorizzato l’Italia. Se volgiamo ultimare il parallelo il Ciao sta alla 500 come la Vespa alla 600, e stiamo parlando di quattro prodotti squisitamente e orgogliosamente italiani.

Bene, oggi moltissimi di quegli esemplari giacciono impolverati nei box degli ex adolescenti che non hanno mai avuto il coraggio di demolirli. Non hanno un valore collezionistico, soprattutto per il gran numero di esemplari prodotti, ma al contempo occupano ancora poco spazio in garage ma soprattutto un angolo nel cuore dei proprietari che, molto spesso, non hanno avuto ancora il coraggio di liberarsene.

La ciclistica, nella sua essenzialità, è ancora solida e, non solo per questa ragione, una startup forse non a caso toscana, Ambra Italia di Rufina in provincia di Firenze, ha deciso di dare a questi pezzi di storia una seconda vita: trasformare un Ciao in una bicicletta elettrica a pedalata assistita.

Chi l’ha avuto o l’ha usato se lo ricorda: il Ciao, anche a miscela finita, poteva essere mosso pedalando. Non era certo agevole, agile e leggero, ma in caso di necessità non ti lasciava comunque a piedi. Forse anche partendo da questa caratteristica è nata l’idea della trasformazione.

Rispetto ad altre trasformazioni artigianali, il kit di Ambra Italia ha due aspetti che lo rendono professionale e applicabile su larga scala. Infatti, il telaio, privato del motore endotermico e predisposto per accogliere il Kit di trasformazione, è stato sottoposto, con esito positivo, alla prova di fatica prevista dalla Norma “UNI EN 15194-2018 – cicli elettrici a pedalata assistita – biciclette EPAC” punto 4.3.7.4. Inoltre, l’E-Bike ha superato anche le prove di compatibilità elettromagnetica (EMC) previste all'appendice “C” della stessa Norma.

L’aspetto esteriore del glorioso Ciao resta invariato, perché il kit si installa al posto della precedente parte meccanica all’interno dei carter laterali di copertura. Il motore elettrico da 250 W è sull’asse posteriore mentre la batteria estraibile da 36 V per 17,4 Ah, è tra la zona della culla motore e la nuova pedana poggiapiedi. Uniche concessioni alla modernità sono due prese USB al posto del tappo del serbatoio e il mini-cruscotto digitale accanto alla manopola di sinistra.

L’azienda si sta muovendo sul territorio per selezionare officine di riparazione di biciclette elettriche a pedalata assistita per installare il kit che, in toto e nei singoli elementi, è brevettato presso il Ministero dello Sviluppo Economico. L’obiettivo è di fornire un servizio completo che comprende anche il restauro, quando necessario, del Ciao del proprietario, ma c’è anche la possibilità di ricevere un pacchetto completo, che comprende anche la fornitura del Ciao da trasformare.

Alla guida il Ciao E-Bike risulta un mezzo equilibrato in fase di avvio e frenata, in grado di circolare a una velocità massima di 25 km/h gestita dall’azione dei pedali e dal motore elettrico da 250 W con diversi livelli di assistenza selezionabili. La batteria estraibile da 36 V e 17,4 Ah consente un’autonomia di oltre 35 km in pianura in ciclo extra urbano e di circa 25/30 km nel ciclo urbano.

Come bicicletta a pedalata assistita non sarebbe più necessario l’impiego del casco, che comunque l’azienda senese ne consiglia caldamente l’impiego. Inoltre, non sono più previsti costi inerenti a tasse, targhe e non è neppure obbligatoria alcuna forma di assicurazione RC sul mezzo.